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Morti e ferite, quarant'anni dalla frana di Tresenda

Di 17 morti, 20 feriti e 3205 evacuati il tragico bilancio. La comunità non dimentica

Quarant'anni anni. Sono quelli passati dall'indimenticabile frana di Tresenda, frazione del comune di Teglio. Un tragico evento capace di provocare la morte di ben 17 persone. Tra il 21 e il 23 maggio 1983, una serie di forti piogge scatenò un evento catastrofico, lasciando un segno indelebile sulla comunità locale. La memoria di quei giorni terribili, quando i dissesti idrogeologici colpirono duramente la regione, è ancora viva nei ricordi di coloro che hanno vissuto quel tragico evento. Le precipitazioni abbondanti, con accumuli che superarono i 200 millimetri di pioggia, causarono gravi danni. Gli effetti più devastanti furono riscontrati lungo l'area compresa tra Chiuro e Bianzone.

Le cronache di quei giorni descrivono che alle ore 8 del 22 maggio, una prima frana colpì l'ingresso di Tresenda, sfondando i muraglioni ma fortunatamente fermandosi prima di raggiungere la Strada Statale 38, una zona fortunatamente priva di abitazioni. Tuttavia, intorno alle ore 12 dello stesso giorno, una frana di dimensioni ancora maggiori si abbatté su Tresenda. La zona di distacco si trovava poco sotto il campanile della frazione di Sommasazza, e travolse i muretti a secco dei numerosi terrazzamenti, investendo una decina di case e provocando la morte di 13 persone. Il giorno seguente, il 23 maggio, nel primo pomeriggio, si verificò un'altra frana poco più a valle, nella frazione di Valgella, con il triste bilancio di 4 vittime.

Altri movimenti franosi furono registrati a Bianzone e nella frazione Motta, nel comune di Villa di Tirano, lungo la strada che collega Bormio a S. Caterina Valfurva, all'altezza della località Uzza. La Strada Statale dell'Aprica divenne inagibile a causa della riattivazione di un'antica frana su un fronte di quasi 2 chilometri. Inoltre, a Semogo (Valdidentro), si verificarono movimenti franosi di colamento nella località Morzaglia, con circa 5000 metri cubi di materiale che penetrarono parzialmente nell'abitato. Altre frane si verificarono a monte di Moia, nel comune di Teglio, e in Val di Arigna, nel comune di Ponte in Valtellina, con volumi rispettivamente valutati a 7 mila e 60 mila metri cubi. Il bilancio ufficiale fu devastante: 17 morti, 20 feriti e 3205 evacuati (tra Valdisotto, Valdidentro, Bormio, Teglio, Valfurva, Aprica, Tirano, Bianzone, Villa di Tirano, Vervio, Colorina, Campodolcino).

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