Sondrio ciclabile o carrabile?
Riceviamo e riportiamo integralmente la segnalazione del nostro lettore Enrico Della Vedova:
"Dopo aver letto lo “sfogo” della lettrice che la settimana scorsa si lamentava dei pericoli costituiti dalle piste ciclabili della nostra cara e vecchia (soprattutto vecchia…purtroppo) città, mi sono detto: “bene, era ora che qualcuno si facesse sentire, perché non è ammissibile che in una cittadina come Sondrio non si riesca ad utilizzare la bicicletta in totale sicurezza. Sicuramente da ora in avanti ci sarà più attenzione per permettere questo ad un cittadino".
"Quindi sabato ho preso la mia bicicletta e ho deciso di recarmi al mercato. Dovrebbe essere un diritto e soprattutto una cosa scontata, e invece, quanto mai!. Sinceramente non riesco a capire come mai, nel 2023, in una cittadina come la nostra, si debbano ancora sentire frasi come “riqualifichiamo la zona con la creazione di nuovi parcheggi…” (testuali parole del nostro sindaco e relativi assessori) anziché investire risorse sulla messa in sicurezza di percorsi ciclopedonali per poter permettere ai cittadini di vivere la città a piedi o in bicicletta. E per 'viverla in bicicletta', intendo la possibilità di utilizzarla per andare al lavoro, in piscina, a scuola o a fare shopping durante tutto l’anno, non esclusivamente l’utilizzo della bici “fashion-hipster” con cestino in vimini o borse in pelle vintage dove riporre la ventiquattr’ore, per pedalare lungo il Mallero in direzione piazza Garibaldi, indossando dolcevita in cashemire".
Anche perchè nel suo percorso nel centro cittadino Enrico Della Vedova ha incontrato più di un auto a ustruire il suo passaggio sulle piste ciclabili:
"Una vera città che guarda al futuro - ha proseguito il nostro lettore -, dovrebbe privilegiare “senza se e senza ma”, i pedoni e i ciclisti. Poi capisco anche io, che gli automobilisti votano e i bambini no…però dovremmo andare un po’ oltre e cercare davvero di creare una città a misura di bambino. Perché ne gioverebbero tutti. A volte, quando sento parlare di nuovi parcheggi, di cavalcavia, di viadotti che faranno sembrare Sondrio come una qualsiasi periferia metropolitana con svincoli sopraelevati e di arene del ghiaccio con capienze da oltre 2.000 spettatori, che ovviamente prevederanno per lo meno altri 400 parcheggi…ecco mi sembrano dei modi di ragionare e impostare la città dicendo: “vabbè le cose le facciamo, poi se i nostri nipoti non saranno contenti, pace, tanto noi non ci saremo più”. E tutto questo è molto triste. Perché il futuro va esattamente nella direzione opposta di quella che stiamo prendendo a Sondrio. Dove sembra davvero di tornare al secolo scorso, dove le tre parole d’ordine erano: “cemento, asfalto e automobili”.