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Pomeriggi scoperti nelle scuole dell'infanzia, Sondrio Democratica: «Dal Comune solo proclami. I soldi ci sono»

La lista civica di minoranza: «Siamo sicuri che le famiglie degli alunni sondriesi avrebbero compreso e rinunciato di buon grado a qualche ludica distrazione o qualche consulenza non strettamente necessaria (della quale magari ignorano l’esistenza) a fronte di un più coraggioso impegno a tutela dei loro figli»

«Che sarebbe stato un anno scolastico pieno di incognite e di difficile gestione non era difficile da prevedere. Il Covid-19 ha stravolto le vite di tutti e in particolar modo quei settori che già pre pandemia erano soggetti a croniche difficoltà, il mondo della scuola è finito inevitabilmente per essere uno dei più danneggiati. Scuola vuol dire alunni, che vogliono dire famiglie. Toccata la scuola si toccano le giornate, la conciliazione tempo-lavoro, le risorse economiche di tanti nuclei famigliari con figli in età scolastica». A dichiararlo è la lista civica "Sondrio Democratica" che interviene nel dibattito tra genitori dei bambini iscritti alle scuole dell'infanzia e Amministrazione comunale (leggi qui) relativamente alla probabile chiusura delle strutture educative alle ore 13 per rispettare le vigenti norme anti-covid.

«Questa situazione, di cui il Comune non è responsabile, finirà per danneggiare ancora di più le famiglie, costrette ad affidarsi alla solita terna: baby sitter, rinuncia del lavoro da parte di un genitore (solitamente la donna, con tutte le ripercussioni sociali a questo connesse) o i nonni, il vero pilastro del welfare italiano. Una famiglia sondriese che non potrà contare su soluzione in autonomia sarà evidentemente a serio rischio sociale ed economico, con tutto quello che ne comporta. Ed è un aspetto del quale tenere conto con molta attenzione. Un bravo amministratore sa che investendo su un Servizio magari riesce ad evitare il generarsi di altre criticità» hanno continuato i consiglieri di minoranza Francesco Bettinelli e Donatella Di Zinno.

Già nell'ultimo Consiglio comunale se ne era pubblicamente parlato. Grazie ad una mozione urgente promossa dal Partito Democratico, l'assessore competente, Marcella Fratta, aveva parlato di un possibile impegno economico da parte del Comune di 279mila euro (fino a dicembre) per dare manforte alle scuole dell'infanzia sondriesi, attivando un servizio per la gestione degli alunni fino alle ore 16 attraverso il coinvolgimento di personale esterno (non scolastico).

«La riflessione evidentemente c’è stata e ha portato a una scelta netta, la scuola non rientra tra i settori meritevoli degli “investimenti a favore della ripartenza” annunciati con l’avanzo di amministrazione. Attrattività, commercio, lavori pubblici hanno goduto di maggiore considerazione. E’ sempre e comunque una questione di scelte, non di arrendersi davanti all’evidenza che i soldi non ci sono. Altre realtà sono riuscite invece a fare scelte più coraggiose per venire incontro alle richieste dei cittadini» hanno continuato i consiglieri di Sondrio Democratica.

«L’eventuale sforzo economico del Comune andrebbe a sopperire le mancanze di altri organi ed enti, non lo neghiamo. Ma speravamo che il Comune, l’”ente più vicino ai cittadini” come è spesso definito, non si limitasse ad ascoltare (grande mantra di questa amministrazione), ma con coraggio cercasse di mettere in atto soluzioni per aiutare veramente le famiglie sondriesi, non sottraendosi a un impegno che è scritto in ogni programma di ogni amministrazione: “il sostegno alle famiglie”. E’ come si declinano i programmi la vera differenza, è come si scelgono le priorità, è come si decide di spendere le risorse. Siamo sicuri che le famiglie degli alunni sondriesi avrebbero compreso e rinunciato di buon grado a qualche ludica distrazione o qualche consulenza non strettamente necessaria (della quale magari ignorano l’esistenza) a fronte di un più coraggioso impegno a tutela dei loro figli» hanno concluso Bettinelli e Di Zinno.

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