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Da Scarpatetti al grande pubblico, Merli Armisa sul palco del MI AMI Festival

L'artista sondriese Michele Boscacci domani in scena al prestigioso festival milanese con la sua musica. L'orgoglio di essere valtellinese

Dalla propria stanzetta di Scarpatetti al prestigioso palco del MI AMI Festival di Milano. La musica del sondriese Michele Boscacci, in arte Merli Armisa, spicca il volo per planare nella principale manifestazione di musica “alternativa” italiana. Venerdì 27 maggio il 25enne suonerà per la prima volta insieme alla sua giovane band alla kermesse organizzata presso il Circolo Magnolia, zona Idroscalo.

Una bella opportunità per quello che viene definito “il vostro nuovo artista sconosciuto preferito”. Inserito tra gli artisti emergenti più promettenti a livello nazionale dall’autorevole rivista Rock.it (organizzatrice proprio del MI AMI, "festival della musica bella e dei baci"), Merli Armisa ha pubblicato il suo primo disco nell’autunno del 2021, “Lleb”.

“Merli Armisa Non è altro che il perfetto interprete di un movimento artistico che sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempi, senza che ne sia stata tuttavia coniata l’esistenza: il frammentarismo. Non ricercare più la compattezza di sound, d’intenti estetici o morali, di struttura, non deriva da una mancanza di capacità, ma da un’intenzionale rifiuto. Chi ha perso la fiducia negli eroi, nei personaggi stabili e nei raccordi sull’asse, preferisce il disordine, poetico e ironico allo stesso tempo” ha scritto il critico Gabriele Vollare.

Musica incasellabile

La musica come riscatto, come penna che scorre sul quaderno per raccontare e aprirsi al mondo. “Ho iniziato a fare musica in un periodo di frustrazione, durante i primi anni di università. Inizialmente era una cosa semplice, autoprodotta in segreto nella mia camera, ma che mi piaceva moltissimo fare. Poi con il tempo ho iniziato a capire che quello che producevo poteva esser credibile e piacere anche ad altri. Grazie ad alcuni amici ho girato i miei lavori ad alcuni addetti ai lavori che hanno apprezzato” racconta Merli Armisa.

New wave, elettronica, post ed alternative rock: la musica di Merli Armisa non è incasellabile, è espressione, è un mondo immaginario in cui immergersi. Chitarra, drum machine, sintetizzatori e sax (grazie al talento di un altro sondriese, Adalberto Valsecchi, già membro dei conosciuti 72 Hour Post Flight) combinati insieme inducono gli ascoltatori in un mondo nuovo. I testi sono immaginifici, come li definisce lo stesso artista, strettamente legati alle persone della sua vita, capaci di tracciare con semplicità scenari di sentimento, lontani da facili metafore o frasi fatte. Insieme a Merli Armisa altri giovani artisti valtellinesi stanno via via costituendo un nuovo movimento locale capace di rappresentare con la loro musica la quotidianità destrutturata del mondo di oggi: su tutti Bosco da Soma, Ricche le Mura e EY Lares.

Valtellina

La Valtellina è nelle canzoni di Merli Armisa, esattamente come nel suo nome. Merli come quegli uccelli che da sempre fanno il nido davanti alla finestra della sua stanzetta nel centro storico di Sondrio. Armisa come la centrale idroelettrica della Val d’Arigna: “Mi è sembrato un bel nome pensando, tra l’altro, che sono laureato in ingegneria energetica”, ci scherza il cantante.

“Il mio lavoro trasuda di Valtellina da tutti i pori” - racconta con orgoglio - “Lleb è un album fortemente legato all’acqua, ai fiumi e ai torrenti della provincia di Sondrio. La canzone ‘Di come i fiumi si abbracciano’, per esempio, prende spunto proprio dal lungo viaggio che le acque dell’Adda devono fare prima di raggiungere l'Adriatico partendo dalla Val Alpisella, di quanti incontri devono fare prima di liberarsi nel mare”.

Un percorso lungo che, grazie al talento, può arrivare a palcoscenici importanti. “Se i le cose per bene non importa da dove parti. Spesso in Valtellina ci sentiamo inferiori perché periferici ma è sbagliato. Anche in contesti piccoli, l’Islanda ne è un esempio, si possono fare le cose per bene, con creatività e capacità”. Merli Armisa ci sta riuscendo ed i riconoscimenti fin qui raccolti ne sono la dimostrazione.

MI AMI Festival

A distanza di tre anni dall’ultima edizione in presenza il MI AMI Festival torna nella consolidata formula delle tre giornate. Sui quattro palchi si alterneranno oltre novanta artisti: una line up variegata per cercare, come di consueto, di scattare una fotografia in movimento della scena musicale contemporanea. "Senza facili concessioni ai trend degli ultimi anni, con il coraggioso ma doveroso tentativo di intercettare le nuove pulsioni artistiche ancora non codificate e raccontarle al pubblico" spiegano gli organizzatori.

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