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Venerdì, 26 Aprile 2024
Esperienza positiva / Sondalo

Cure d'eccellenza al Morelli: il ringraziamento di una paziente

Il racconto e la gratitudine di Stefania, 53enne che soffre di fibromialgia

Molto spesso, negli ultimi mesi, l'ospedale Morelli di Sondalo è stato al centro delle polemiche: mentre, però, si discute del futuro del nosocomio, tutto il personale che lavora al suo interno a vario titolo continua a svolgere i propri compiti con grande professionalità e passione, come dimostra il racconto che Stefania, 53enne che soffre di fibromialgia, ha voluto affidare alla nostra testata.

Una testimonianza piena di gratitudine per le cure ricevute e per la grande umanità ritrovata all'ospedale Morelli di Sondalo che, proprio per Stefania, hanno fatto un'enorme differenza.

"Buongiorno a tutti, sono Stefania, ho 53 anni, ho la fibromialgia, scrivo questo articolo per condividere la mia esperienza, bella e positiva, che ho vissuto al Morelli di Sondalo. Lo scopo è poter essere di aiuto a chi, come me, soffre di questa ed altre malattie reumatiche. Ho notato che ultimamente siamo tutti molto più bravi a lamentarci, puntare il dito, denunciare e dare molta visibilità a ciò che ci accade di negativo; mentre si tende a non menzionare pubblicamente le cose belle, e che funzionano, non dandogli il giusto valore che meritano - esordisce Stefania -. Brevemente vi racconto: molti anni fa ho iniziato a soffrire di uno strano malessere: immaginate che un giorno vi svegliate e cominciate ad avere dei dolori sparsi qua e la per il corpo, alle volte pungenti, a volte brucianti, diffusi, mal di testa, senso di stordimento; prendete qualche pillola che vi dà un po di sollievo momentaneo, ma ormai i dolori sono diventati una costante della vostra vita. A questo malessere col tempo si aggiunge anche una stanchezza cronica che alle volte vi impedisce di svolgere la vostra routine quotidiana.

"Cominciate così un pellegrinaggio in parecchie cliniche, ospedali e specialisti, alla disperata ricerca di una soluzione, e vi capita di incontrare medici che riescono benissimo ad umiliarti e farti sentire inadeguato e altri medici umani e comprensivi che in qualche modo cercano di aiutarti con cambi continui di cure, diversi accertamenti, ma sempre curandoti a singoli pezzi come se il nostro corpo fosse un puzzle - prosegue il racconto -. A detta di molti, noi fibromialgici siamo una sorta di malati immaginari; camminiamo senza stampelle, nessun esame diagnostico certifica la nostra malattia, riusciamo, seppur con molta fatica, ad avere un’apparente vita normale, per cui agli occhi di tanti siamo visti perfettamente sani e quindi la diagnosi è sempre la stessa: depressione (la causa di tutti i nostri mali!)".

"Si esce dagli studi medici con cure diverse, speranzosi che questa sia la volta buona. Sempre più abbattuta, ti viene da piangere, ti arrabbi per non essere stata compresa nel tuo dolore. In alcuni periodi hai un po’ di tregua e vivi, in altri sopravvivi. Indispensabile è la figura dei medici reumatologici, come fondamentale è il supporto del medico di base, nel mio caso la dottoressa Roberta Malnati. Essere capiti da chi ti sta vicino e l’amore della famiglia ti dà la forza di convivere, più serenamente, con queste malattie reumatologiche. Mia sorella per darmi coraggio mi dice sempre così: “la fibromialgia è solo un ospite e per lo più indesiderata, accettala perché fa parte di te ma non sei tu, non permetterle di spegnere il tuo sorriso, d’impadronirsi del tuo corpo rinchiudendoti come un riccio nel tuo dolore. Lotta e lotta come un leone. Certo, è una bella battaglia: giorno e notte senza alcuna tregua, e stremata, la depressione è una conseguenza inevitabile".

Stefania

La svolta

"Ormai intossicata dai farmaci e senza benefici, tento la terapia del dolore e incontro il nostro stimato Dottor Rubino G.Fabio, persona unica, il quale mi diagnosticò per primo la fibromialgia; non sapevo bene cosa fosse ma ricordo benissimo quella piacevole sensazione che provai: ok dolore, ora hai un nome, dunque ci sarà una cura. Mi accennò di un programma riabilitativo a Sondalo, ma ovviamente, con la sua prematura scomparsa, a causa del covid, tornai a brancolare nel buio. Decido di prenotare una visita fisiatrica con il dottor Patrick Caspani che comprende la mia situazione e mi mette in lista per questo programma riabilitativo al Morelli. Ovviamente, con tutto il rallentamento del covid, vengo chiamata dopo due anni circa, un po’ titubante ma con nulla da perdere, decido di accettare. Entro nel V padiglione, 2° piano, Reparto di Riabilitazione Ortopedica il 20 febbraio 2023 e finalmente la svolta! Dopo anni e anni di rimbalzi tra un medico e l’altro, per la prima volta in vita mia mi sento davvero presa in carico nel mio insieme come una persona unica ma con più problematiche".

"Il mio riconoscimento più grande va ai medici: dottor Federico Mariani e la dottoressa Miriam Cecini che da subito si sono mostrati empatici, umani ma sopratutto attenti ascoltatori, identificando il percorso più idoneo e personalizzato per ogni malato. Sempre con occhi attenti, pronti a correggere il tiro per ogni problematica di percorso con lo scopo di darci un valido supporto per la gestione del dolore. La loro professionalità e grande capacità organizzativa fanno in modo che il reparto funzioni davvero al top! Infatti nell’equipe c’è una grande collaborazione e spirito di solidarietà che si percepisce nell’aria, creando un ambiente piacevole e rilassante (direi proprio unico per un ospedale). Un ringraziamento a partire da: Ivan che è stato il primo contatto telefonico di una disponibilità e simpatia travolgente, le inservienti meticolose nella pulizia, le OSS sempre di buon umore, le infermiere impeccabili, la dietologa, Vera Bonaso (sempre sul pezzo), e tutto lo staff dei fisioterapisti che definirli fantastici è riduttivo!".

"Fondamentale “l’idroterapia”con Barbara e Isacco, per non parlare poi della “massofisioterapia” di Margherita che con la forza delle sue mani e quella del suo sorriso sono state come la ciliegina sulla torta di questo percorso, tutto supportato con competenza dalla psicologa Milena Pedrini Milena e la Neuropsicologa Sara De Lucchi. Tutte queste figure motivano e incoraggiano riuscendo con la loro professionalità a farci raggiungere ogni giorno un piccolo risultato. Esco da questa esperienza al Morelli con la certezza d’avere un punto di rifermento valido per la mia malattia e il sollievo di essere stata presa in carico a 360° e con in mano un programma riabilitativo personalizzato da seguire a casa".

"Ho condiviso tutto questa esperienza con tre compagne di sventura ognuna con il proprio fardello ma accomunate da tante cose in comune, per cui è stato utile e bello poterci confrontare e consolare a vicenda e questo ci ha fatto sentire meno sole. Questa degenza mi ha fatto capire quanto sarebbe bello se ci fosse un progetto in cui fosse adibita una stanza con posti letto dedicata ai malati reumatici i quali potrebbero condividere la loro esperienza così benefica e positiva. Passeggiando un po’ in questo parco stupendo non si può che provare nostalgia per il ricordo di quello che rappresentava per noi valtellinesi, e sarebbe un sogno vederlo tornare al suo antico splendore ed eccellenza. Il Morelli ha tutte le carte in regola per riemergere e diventare un complesso all'avanguardia per poter offrire a tutti, sopratutto a noi valtellinesi, la possibilità e il diritto di poterci curare bene anche nella nostra amata Valle!".

"Certo è che la sanità ha molte problematiche da risolvere a partire dalla carenza del personale, e mi fermo qui perché incompetente. Il nuovo stimato direttore Melazzini ce la sta mettendo davvero tutta perché sensibile alle patologie che causano disabilità. In bocca al lupo per l’arduo lavoro che richiede molta costanza e concretezza, capacità che lui possiede. Mi piacerebbe che l’articolo possa incoraggiare coloro che si vergognano trovandosi in una situazione simile di disagio non sapendo a chi rivolgersi. Consapevole che la fibromialgia sarà la mia compagna di vita, ora ho gli strumenti adatti per conviverci meglio. Un saluto a tutti i lettori, spero di esservi arrivata al cuore con semplicità".

Stefania insieme ad alcuni componenti dell'equipe e dello staff

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