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Coronavirus, le tante incognite della scuola valtellinese sulla didattica a distanza per le scuole superiori

L'ordinanza di Regione Lombardia prevede che le scuole secondarie di II grado, da lunedì 26 ottobre, facciano ricorso alla Didattica a distanza (DAD), salvo per le attività laboratoriali. Le parole del dirigente provinciale Fabio Molinari

Si è tenuta nel tardo pomeriggio di giovedì 22 ottobre 2020, sempre in modalità telematica, una nuova Conferenza di servizio urgente con i dirigenti scolastici della provincia di Sondrio per il coordinamento di azioni relativamente alle previsioni di cui all'ultima Ordinanza di Regione Lombardia. Il confronto ha fatto seguito al Tavolo di lavoro regionale permanente convocato nella mattinata dal Direttore Generale dell’USR a cui ha preso parte il Dirigente UST, Fabio Molinari.

Come disposto dalle nuove direttive regionali, l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi all’infanzia continuerà a svolgersi in presenza mentre, per quel che riguarda le scuole secondarie di II grado, da lunedì 26 ottobre, è previsto il ricorso alla Didattica a distanza (DAD), salvo per le attività laboratoriali.

Le parole di Molinari

«Il Direttore USR Celada ci ha comunicato che manderà alla Regione una richiesta di chiarimenti rispetto all’attuazione dell’Ordinanza regionale – ha dichiarato il Dirigente UST, Fabio Molinari –. Personalmente ho segnalato alcune possibili criticità che il ricorso esclusivo alla DAD potrebbe causare alle nostre scuole qualora non pervengano indicazioni più chiare ed articolate. Leggo inoltre da fonti giornalistiche che Regione Lombardia si è riservata ancora del tempo per una riflessione sull’Ordinanza emanata, ragion per cui riconvocherò i Dirigenti al più tardi nella giornata di lunedì quando sicuramente la situazione avrà trovato una sua definizione in un senso o in un altro».

«Dai dati forniti dall’ATS della Montagna attualmente risulta che, su un totale di 388 classi superiori, quelle poste in isolamento sono 14, pari al 3% – ha fatto notare Molinari –. Fra le perplessità sollevate di concerto con i Dirigenti c’è anche la necessità dei ragazzi diversamente abili di mantenere saldo il legame con i propri docenti di sostegno e c’è da capire se l’educazione fisica sia da considerare un laboratorio pratico o meno. A questo si aggiunge anche il tema del personale Covid assunto di recente che, se le scuole venissero chiuse, dovrebbe essere diversamente utilizzato. Tengo inoltre a sottolineare che le nostre scuole sono in grado di effettuare la DAD ma saranno necessarie ulteriori misure di rafforzamento della Rete per raggiungere tutti e la sicurezza che ogni utente abbia i dispositivi necessari per la connessione. Per questo l’adeguamento ad una eventuale DAD dovrà necessariamente prevedere uno spazio di tempo adatto».

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