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Covid, ecco l'ufficialità: la Lombardia torna zona gialla

L'annuncio del presidente lombardo Attilio Fontana: "È ufficiale, da lunedì la Lombardia è in fascia gialla. Me lo ha appena comunicato il ministro della salute, Roberto Speranza. Conferma che aspettavamo visto che i dati, grazie all'impegno di tutti, sono in miglioramento da giorni. Sono convinto che sapremo non disperdere questa opportunità"

La Lombardia si tinge di giallo. Da lunedì 26 aprile la regione entrerà infatti in zona gialla, lasciando così la zona arancione.  Dopo le indiscrezioni e i rumors delle ultime ore, è stato lo stesso presidente Attilio Fontana, con una nota, a dare l'annuncio. "È ufficiale, da lunedì la Lombardia è in fascia gialla. Me lo ha appena comunicato il ministro della salute, Roberto Speranza. Conferma che aspettavamo visto che i dati, grazie all'impegno di tutti, sono in miglioramento da giorni. Sono convinto - ha concluso Fontana - che sapremo non disperdere questa opportunità".

I dati della Lombardia

Già in mattinata, il governatore si era lasciato andare all'ottimismo, spinto dai dati in miglioramento, con l'indice Rt e con la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti ben lontana dai livelli di allarme. La conferma è poi arrivata dall'ultimo report dell'istituto superiore di sanità, da cui il ministero della salute ha deciso di mandare in zona gialla la Lombardia. L’indice Rt regionale è infatti a 0,72 - più basso di quello nazionale, che è allo 0,81 - e l’incidenza è a 140.

"I numeri stanno gradualmente migliorando - aveva detto Fontana - e se le cose dovessero continuare così credo proprio di sì", la Lombardia può scivolare fuori dalle tonalità più rischiose. "È sempre difficile ipotecare il futuro ma se la situazione odierna dovesse proseguire ci sono buone probabilità di ritornare gialli", aveva previsto il governatore.

Cosa cambia in zona gialla, da lunedì 

Quindi da lunedì in Lombardia in zona gialla sì alle cene, sì agli spostamenti tra le regioni, sì al calcetto con gli amici, sì a un film al cinema. E ancora: sì agli spettacoli teatrali, sì a una visita al museo, sì all'aperitivo al bar. 

L'ultimo decreto del governo guidato dal premier Mario Draghi, non a caso ribattezzato "decreto riaperture", alleggerisce infatti - e di molto - i divieti e le restrizioni con i quali i cittadini fanno i conti ormai da mesi. 

La roadmap stilata dall'esecutivo arriva fino a metà luglio, ma già dal prossimo lunedì torneranno consentite numerose attività che fino ad oggi sono vietate, tanto che il provvedimento viene presentato dallo stesso governo come un insieme di "misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da covid 19". 

Pranzi e cene a ristorante e le altre novità

Da lunedì sarà quindi consentito pranzare o cenare nei bar e ristoranti che hanno spazi all'aperto, mentre resta ancora off limits l'interno dei locali. Coprifuoco ancora in vigore dalle 22 alle 5 - e qui si sono scontrati governo e regione - mentre cade il divieto di uscire dalle regioni. 

Tra zone gialle ci si può spostare liberamente, mentre per muoversi tra regioni arancioni o rosse servirà la "certificazione verde", che si otterrà con un tampone negativo delle 48 ore precedenti allo spostamento, con un certificato che dimostri di essere guariti dal covid o con il certificato di vaccinazione. 

Non sarà più necessario avere l'autocertificazione per spostarsi e ci si potrà muovere liberamente. Riaprono i musei e rialzano le saracinesche anche cinema, teatri, live club e sale concerti. "I posti a sedere - si legge nel decreto - sono preassegnati a una distanza di un metro l'uno dall'altro. La capienza massima consentita è pari al 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all'aperto", che può essere aumentata - solo all'aperto - "in relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti". 

Sì calcetto e scuole in presenza

Torna "dal vivo" anche l'istruzione. Dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle superiori: la presenza è garantita in zona gialla dal 70 al 100% per quanto riguarda la provincia di Sondrio sarà al 75%.. Basta Dad anche per le università. Nelle zone gialle e arancioni dl 26 aprile al 31 luglio le lezioni degli atenei si svolgono "prioritariamente in presenza". 

Da lunedì, certifica il decreto, sarà consentito "lo svolgimento all'aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di contatto". Via libera quindi al calcetto tra amici o alle partite di basket nei playground.

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