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I No vax e le loro opinioni, quando la libertà d'espressione supera la decenza

È proprio il caso di citare il famoso proverbio: un bel tacer non fu mai scritto

È successo questa estate, quando una ragazza si è sentita male e i soccorsi sono stati vani; si è ripetuto nuovamente alla notizia della morte di don Alessandro Zubiani; e siccome (in questo caso ahimé) non c'è due senza tre (anche se sicuramente sto dimenticando altri casi) la cosa si è ripetuta anche ieri quando un uomo di 61 anni è morto dopo aver accusato un arresto cardiaco all'interno della sua auto.

Tre tragedie, tre famiglie e comunità diverse in lutto, ma la solita, pessima abitudine: sentirsi in diritto, se non addirittura in dovere, di dire la propria sui social su quanto appena successo andando oltre la semplice ricostruzione dei fatti che, da giornalista, cerco sempre di fare nella maniera più oggettiva e rispettosa possibile. Invece ecco che ogni volta tizio o caio partono, nei loro commenti, con ricostruzioni che poco se non nulla hanno a che fare proprio con i fatti e si basano sulle loro teorie che però tizio e caio stesso, almeno questa è l'impressione, non considerano semplici teorie, ma verità assolute che non possono essere assolutamente smentite e che anzi, verrebbero pure rafforzate dai tragici fatti appena accaduti.

Scusate i giri di parole, lo avrete ormai capito tutti: la questione è quella di chi è favorevole al vaccino e chi, invece, è no vax. Badate bene, non voglio e non mi interessa entrare nel merito della questione (anche se, non ho paura ad ammetterlo, sono vaccinato e aspetto la terza dose, quindi potete ben capire come io la pensi) ma vorrei semplicemente evidenziare come spesso sarebbe meglio tacere non fosse altro per rispetto delle persone che hanno perso la vita e dei loro cari.

Credetemi, non è bello dover scrivere di un uomo morto improvvisamente in macchina o di una giovane ragazza che esce a fare una passeggiata e non torna più a casa, non è bello e non è facile, ma proprio per questo, come ho già detto, si cerca di farlo nella maniera più oggettiva e rispettosa possibile nell'ambito di quel diritto di cronaca che però non dovrebbe mai superare i limiti della decenza e del rispetto stesso.

Limiti che, invece, sono troppo spesso superati nei commenti relativi a queste tragedie sul sito o sui social: non riesco a capire come, il semplice fatto di trovarsi davanti a una tastiera e dietro uno schermo faccia sentire liberi di dire qualsiasi cosa su un fatto di cronaca, a cadavere "ancora caldo" senza il minimo fondamento nè la minima base scientifica. Avreste il coraggio di dire le stesse cose in faccia alla moglie, al marito, al figlio o al genitore della persona appena morta non appena è accaduto il fatto?

E come vi sentireste, soprattutto, se qualcuno venisse a parlarvi di vaccini o di qualsiasi cosa pochi minuti dopo che proprio voi avete perso improvvisamente uno dei vostri cari? Apprezzo la libertà d'opinione e d'espressione, è uno dei fondamenti della nostra democrazia, ma credo che non vada mai anteposta al rispetto, alla decenza e al buon senso. Pensatela come volete, ma, sinceramente, evitate di condividere le vostre "verità" peraltro prive di qualsivoglia fondamento scientifico. Anche facendolo, purtroppo, non riporterete in vita nessuno, nè salverete l'umanità, fidatevi. Facendo un bel sospiro ed evitando di commentare senza neanche pensare, invece, fidatevi ancora una volta, farete un favore  a chi sta già soffrendo per la sua perdita improvvisa e, sinceramente anche a me, perchè rendereste un pò meno difficile e pesante scrivere di cose di cui, credetemi, nessuno vorrebbe mai scrivere. 

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