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Futuro del Morelli, anche Pedrazzi scrive a Fontana: «Si valuti strategia alternativa»

Qualche malumore anche all'interno della Lega

Una lettera indirizzata al presidente della Regione Attilio Fontana per esprimere la propria personale preoccupazione sul percorso di riorganizzazione della sanità di montagna attualmente in atto. Dopo aver partecipato anche alla manifestazione di domenica scorsa, promossa dai Sindaci dei Comuni dell’Alta Valtellina e dal Comitato “pro-Morelli”, il consigliere regionale della Lega Simona Pedrazzi, esprime le sue considerazioni direttamente al presidente Fontana: «La Lombardia, è stata la prima Regione italiana ad introdurre il concetto giuridico di “sanità di montagna” nel proprio testo unico in materia sanitaria, il cui principio ispiratore si basa essenzialmente sul legame “presidio ospedaliero-territorio“. Questo, con l’obiettivo di poter garantire anche agli abitanti delle terre alte i medesimi servizi sanitari di chi vive nelle aree di pianura. In questo senso, - prosegue Pedrazzi - le scelte organizzative che ne derivano, per essere realmente efficaci, devono essere fortemente contestualizzate alle peculiarità della montagna. Nel nostro territorio valtellinese, significa quindi tenere presente non  solo l’alta valenza turistica, la conformazione geografica, i collegamenti complessi, ma anche il fatto che queste aree saranno direttamente interessate dall’evento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, una vetrina globale per tutta la montagna lombarda. In questa logica, risulta difficile prospettare e dover accettare un depotenziamento dei presidi ospedalieri. Il nuovo piano della sanità deve, infatti, rispondere alle esigenze di tutto il territorio provinciale». 

«Ecco perché - conclude il consigliere leghista - dal momento in cui, allo stato attuale, nulla è stato ancora deciso, il mio auspicio è quello che non si utilizzi lo strumento di incutere “timore” solo per scopi politici, ma si valuti, invece, la possibilità di cercare strategie maggiormente rispondenti alle esigente territoriali». 

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