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Il prefetto ha incontrato gli afghani scappati dai talebani ospitati in Valtellina

Accolte in provincia di Sondrio 31 persone scappate dall'Afghanistan per aver collaborato con le forze armate italiane durante la missione internazionale. La voglia di normalità e di lavorare

Lungo la mattinata di oggi, venerdì 17 settembre, il prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, ha ricevuto una rappresentanza dei cittadini afghani attualmente in provincia, nell’ambito della rete dei Centri di Accoglienza Straordinari gestita dalla Prefettura, grazie alla loro collaborazione con le forze armate italiane durante la missione internazionale in Afghanistan.

All’incontro erano presenti tre cittadini afghani, di cui uno anche facente funzioni di interprete. Inoltre, hanno partecipato la consigliera regionale Simona Pedrazzi ed il viceprefetto aggiunto, dirigente l’ufficio immigrazione, Bruno Togno. Insieme a loro don Augusto Bormolini e Giovanni Bianchini, rispettivamente presidente della cooperativa sociale “Altra Via” e referente della società "Uno per Uno S.r.l.", due degli enti che hanno accolto i cittadini afghani.

Dopo aver dato il benvenuto ai profughi sul territorio valtellinese e valchiavennasco, il prefetto e la consigliera regionale hanno appreso con piacere come tutti si trovino in ottime condizioni di salute e che abbiano particolarmente apprezzato la calorosa e generosa accoglienza che è stata loro riservata.

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Quando la riunione è entrata nel vivo i temi toccati sono stati particolarmente sensibili; infatti, gli evacuati hanno riferito della confusione che si era creata all’aeroporto di Kabul mentre i talebani stavano prendendo il potere in città. In quei frangenti molte famiglie si sono separate e non tutti sono riusciti a partire. Proprio per questo motivo la maggiore preoccupazione, nonché la richiesta principale di costoro, è quella di potersi ricongiungere con i propri cari che, laggiù, rischiano gravissime rappresaglie e vendette da parte del regime.

Altro tema di particolare interesse per i profughi riguarda il loro futuro, infatti la richiesta principale è quella di potersi rendere autonomi il prima possibile e di poter iniziare tempestivamente a lavorare, nonché di poter frequentare corsi di lingua specifici per integrarsi in tempi rapidi. A tal proposito, dalla prefettura sottolineano come i cittadini afghani abbiano profili particolarmente prestigiosi (ingegneri, medici, tecnici specializzati, interpreti, militari, etc..).

Il Prefetto ha assicurato che veicolerà le loro istanze presso i competenti Uffici e con l’occasione ha chiesto agli ospiti una previsione circa i possibili flussi migratori che potrebbero partire dall’Afghanistan nelle prossime settimane/mesi. È verosimile, infatti, che nel futuro prossimo nuovi flussi migratori raggiungeranno l’Italia e l’Europa e, anche per questo motivi, il Prefetto ha deciso di convocare per il prossimo venerdì 24 settembre una riunione in videoconferenza che coinvolgerà tutti gli attori istituzionali potenzialmente coinvolti.

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