Aprica, una fogna a cielo aperto sulla strada per la Valbelviso
Una situazione d'inquinamento inaccettabile in una località molto frequentata dai turisti sia d'inverno sia d'estate. E' quella relativa alla Valbelviso e segnalata, a più riprese, da Lucia Codurelli, che invoca anche interventi tempestivi per risolvere la situazione stessa e migliorare il "biglietto da visita" offerto ai villeggianti.
"Durante una passeggiata di ferragosto verso la Valbelviso, dalla Statale 39 per l’Aprica, ancora una volta ci siamo trovati di fronte a uno spettacolo vergognoso per non dire altro, turarsi il naso non basta Già lo scorso agosto denunciai al Comune, alla Provincia tale situazione di inquinamento al limite dell’illegalità e continuamente tollerato in una zona definita turistica? Anello Ciclabile e non solo. Come è possibile che un Comune turistico quale l’Aprica, con gli investimenti tanto decantati, investimenti a tutto campo con risorse Regionali continui a inquinare, mettendo a rischio la salute dei cittadini e con danni ambientali enormi? - così scrive Lucia Codurelli -. Il tutto viene riversato su altro Comune, silente e di fatto complice. Da anni è in corso un contenzioso e le istituzioni preposte cosa aspettano a risolvere questa vergogna non più tollerabile?"
"Visto che tutti gli scarichi devono essere autorizzati come prevede l’(art. 45, comma 1, D.lgs. 152/1999) dall’autorità competente in quanto sono disciplinati in funzione del rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici recettori e devono comunque rispettare i valori limite previsti dall’allegato 5 alla parte terza del D.lgs. 152/2006 e delle leggi: 1. 152/1999 contiene il principio fondamentale in materia di trattamento di acque reflue, prescrivendo che “tutti gli scarichi devono essere autorizzati”. 2. 152/2006 – Testo Unico Ambientale bloccando i valori massimi degli scarichi, in funzione delle differenti tipologie di acque reflue (urbane, domestiche o industriali 3. 167 – Legge europea 2017 vengono introdotte regole più severe per il monitoraggio degli inquinanti e nuove disposizioni sulla diffusione dei dati da parte delle autorità di controllo; A fronte di tale situazione, al limite di tutto, una domanda è d’obbligo - come è possibile che la Provincia continui a tollerare, autorizzando tale vergogna di fogna a celo aperto?".
"Nella risposta avuta dalla provincia lo scorso anno - doveva essere rinnovata l’autorizzazione a Secam a certe condizioni, ora, l’autorizzazione è rinnovata per continuare a versare la fogna nel torrente e nella diga? Visto che Secam e Arpa sono tenute a controllare i parametri, è possibile sapere :
1. Dove e quando vengono effettuati? Forse in ottobre?
2. Nella situazione attuale, tutti i parametri vengono rispettati con la fogna versata nel terrente?
3. Dove vengono pubblicati tali dati?
4. Fino a quando si pensa sia tollerabile questa vergogna al limite della civiltà?
Le Istituzioni, dopo lunghi anni, sono responsabili per non aver risolto tale vergogna! Un biglietto da vista impresentabile. È fondamentale, a questo punto, rendere pubblici tutti i dati previsti dalla legge, i vari passaggi sui controlli e tutti gli esiti agli adempimenti richiesti a Secam, compreso la “costante vigilanza”, che, con una situazione come da foto allegate, certamente l’effetto è solo visivo, è veramente dubbia per non dire altro.