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Redazione

Bozzetti sondriesi. San Bartolomeo

La chiesetta di san Bartolomeo è costruita su una roccia in località Campoledro e domina la città di Sondrio. Poco distante, verso sud, c’è un masso erratico, risalente all’era glaciale, su cui sono incise delle coppelle (circa un centinaio) che formano un disegno indecifrabile.

     La sacra costruzione ha una struttura semplice a navata unica con la facciata a capanna. I documenti affermano che fu costruita nel 1413.

     Anche se vicina alla strada per la Valmalenco, risulta alquanto appartata, un po’ difficile da raggiungere. L’ho rivisitata, qualche tempo fa, venendo dalla contrada Maioni per un gradevole sentiero immerso nel verde. Mi ha confermato nell’impressione di un luogo solitario, rusticamente austero, assai poco frequentato, ma molto visibile.

     La festa di San Bartolomeo apostolo cade il 24 agosto. E proprio di un giorno d’estate ho un vago ricordo. 

     Potevo avere cinque o sei anni, quando mio nonno Celso mi portò alla fiera di San Bartolomeo. La mia mente non ha trattenuto immagini significative di quell’evento. Ricordo solo il grigio tempietto e una pipetta rossa di zucchero candito, talmente appiccicosa da attirare, sulle mie manine, mosche fastidiose e fameliche.

     Negli anni successivi, non ho più partecipato a una festa di San Bartolomeo a Sondrio. Probabilmente fu abolita. Di certo è stata ridotta all’essenziale, con una semplice Messa dedicata al santo. 

     Sta il fatto che, da quel tempo lontano, ho sempre visto quella chiesetta costruita sulla roccia come la vedo oggi: una sentinella dello spirito collettivo che domina la città, che se ne sta lassù, solitaria ma in bella vista, a ricordarci che qualcuno ci guarda dall’alto. 

Questo racconto è scritto da Giuseppe Novellino e fa parte della rubrica "Bozzetti sondriesi".

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