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Redazione

Bozzetti sondriesi. Quadrivio

È la piazza di Sondrio che più ha conservato il suo aspetto antico.

     In epoche passate aveva la funzione di transito e di sosta per i carri che entravano attraverso la porta orientale (quella dove c’è il negozio di ortofrutta di Bundin), detta Ponta de Prada. Presenta l’incontro di quattro vie, una delle quali mette in collegamento la zona dei palazzi signorili e il quartiere contadino di Scarpatetti. 

     Simboli di quell’area raccolta sono la vecchia fontana e il Palazzo Sertoli. Ma anche tutto il resto non scherza, riguardo la testimonianza del passato. 

     Una cosa che mi ha sempre colpito è che Piazza Quadrivio ha mantenuto quella caratteristica di transito. Quando ero bambino la vedevo animata, ma da gente che passava attraverso le due porte (d’occidente e d’oriente) per andare da Scarpatetti al cuore della città più moderna. Tanti si fermavano a chiacchierare, ma poi scattavano per correre dietro i loro bisogni, i loro impegni. Si vedevano donne e uomini anziani con la gerla sulle spalle come nei paesi, bambini che si rincorrevano vociando, sparute auto e motociclette che transitavano a passo d’uomo. 

     Quattro esercizi commerciali contribuivano a renderla viva: il suddetto fruttivendolo Bundin, il barbiere Baggi (“Sta ‘n grup”) e due negozi di alimentari. Quello che mi è rimasto più impresso era di Bonaiti, dove andavano i miei nonni a fare la spesa.

     Di quest’ultimo ricordo i proprietari, soprattutto quando facevano funzionare una monumentale affettatrice a mano, rossa e cromata, che emetteva un sibilo un po’ intimidatorio. E rivedo mia nonna Maria con la sporta che riempie di sacchetti e pacchettini, compresi quei coni di carta oleata che contenevano olive, zucchero, sale, alici in salamoia.

     Un giorno, nonno Celso era triste, perché la sua cara consorte stava male a causa di un tumore che l’aveva presa allo stomaco. Disse, a me e a mio fratello Lorenzo: 

     – Aspettate qua fuori… Go numa de paga’ ‘l cunt al sciur Bonaiti. E poi vi accompagno a casa vostra

     La sua voce aveva un tono triste, ma era anche la voce di chi aveva fretta di adempiere a un impegno e tirare dritto.

     Noi, intanto, aspettavamo vicino alla fontana. Mio fratello (più piccolo) era salito sul bordo ed io dovetti fare di tutto per impedire che cadesse nell’acqua. 

     Poi il nonno uscì dal negozio, ci prese per mano e si avviò verso la porta occidentale, che conduce ai giardini Sassi.

     Anche per noi, quel giorno un po’ triste, piazza Quadrivio fu un semplice luogo di transito. 

Questo racconto è scritto da Giuseppe Novellino e fa parte della rubrica "Bozzetti sondriesi".

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