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Non si placa la protesta

Palestra al parco Ovest, il sindaco non convince i residenti

Nonostante le dettagliate spiegazioni di Marco Scaramellini in consiglio comunale, i cittadini che si oppongono alla realizzazione della struttura rilanciano le loro perplessità con varie "controdeduzioni"

"Missione fallita" per il sindaco Marco Scaramellini: il primo cittadino sondriese ieri nel corso della seduta del consiglio comunale ha illustrato vari dettagli del progetto relativo alla palestra scolastica da realizzare al parco Ovest: collocazione, dimensioni, distanza dagli altri edifici, consumi energetici e opere accessorie. Tutto per ribadire la bontà della scelta effettuata, l'esigenza di realizzare la struttura stessa e fugare i dubbi di vari residenti della zona (alcuni presenti anche a palazzo Pretorio) che hanno dato vita a una raccolta firme contro la palestra.

Come detto, però, il sindaco non è riuscito nel suo intento, e meno di 24 ore dopo il consiglio comunale i cittadini sono tornati alla carica con alcune "controdeduzioni" rispetto a quanto illustrato da Scaramellini.

"Innanzitutto, si sottolinea che l’illazione secondo cui la contrarietà all’opera sarebbe stata fomentata e strumentalizzata da presunte forze ostili all’amministrazione locale risulta, oltre che non veritiera, profondamente offensiva per i numerosi sottoscrittori della petizione (600 firme circa, raccolte in pochi giorni nonostante il periodo estivo) - così esordiscono i cittadini -; essi si sono mobilitati del tutto spontaneamente non appena trapelati i primi dettagli di un progetto la cui reale portata è rimasta fino a poco tempo fa del tutto sconosciuta, a fronte di una prima informazione riportata sul sito ufficiale del Comune (Vivi Sondrio) che conteneva indicazioni diverse e  poi disattese circa l’ubicazione del manufatto e di altre informazioni fornite dagli esponenti comunali nel corso di colloqui con alcuni degli interessati e pure poi contraddette.

Le controdeduzioni

Entrando nel merito della questione - questo sempre il punto di vista dei cittadini -, si osserva quanto segue, con riserva di sviluppare ulteriori considerazioni in altra sede:

  1. il sindaco tende a banalizzare gli effetti legati alla prevista edificazione della palestra nella porzione più ad ovest del parco, in immediata contiguità con la via Bernina, sostenendo che l’intervento coinvolgerebbe solo il 2% del parco, in un contesto cittadino che vedrebbe Sondrio al quarto posto per dotazione di verde pubblico pro-capite. Tali argomentazioni non sono pertinenti ai fini che qui interessano, in quanto tendono a impostare la questione su base quantitativa e non qualitativa, come invece si dovrebbe. Infatti, quel 2% si colloca nell’area di parco più sensibile, a causa dell’affollamento delle abitazioni, dell’intenso traffico che passa su via Bernina e dell’afflusso degli alunni del vicino complesso scolastico che transitano per l’adiacente via Venusti, il tutto con evidente crescita dell’inquinamento e di rischi anche per l’incolumità personale. Ove si considerino questi aspetti, gli abitanti del quartiere avrebbero poco da consolarsi della statistica che li pone al quarto posto della media nazionale per verde pubblico! (salvo ipotizzare che la palestra sarà poco frequentata, ma allora ne verrebbe chiaramente meno l’utilità…);
  2. la rinuncia a costruire l’edificio nella porzione di parco inizialmente individuata viene sbrigativamente motivata con l’esigenza di non alterare la continuità del parco stesso, senza considerare che il progetto iniziale avrebbe offerto il vantaggio - ampiamente compensativo - di posizionare il manufatto in una zona meno affollata di abitazioni e più vicina ad un parcheggio già esistente e ad oggi sottoutilizzato, con conseguenti minori impatti ambientali.
  3. Altrettanto sbrigativamente viene affrontato il tema logistico connesso alla prevista ubicazione nei pressi di via Bernina/via Venusti (larghezza della strada di accesso alla nuova struttura, congestione del traffico per effetto della immediata vicinanza alla scuola, necessità di creare nuovi parcheggi con ulteriore riduzione del verde pubblico ecc). Per ovviare a queste problematiche il sindaco si spinge a prospettare, ove successivamente dovesse ravvisarsene la necessità, l’allargamento di via Venusti: si ipotizza quindi, in aggiunta all’edificazione della palestra, anche l’espropriazione di una via che fino a prova contraria è privata? Pare comunque palese l’improvvisazione che caratterizza tutto l’approccio alla materia: prima si costruisce poi si vedrà - a danno dei residenti e dei fruitori del parco - quali saranno le effettive ricadute della cementificazione.
  4. Per assicurare i residenti delle buone intenzioni perseguite e della volontà di contenere i disagi che deriveranno dall’intervento edilizio, il sindaco afferma che la nuova palestra avrà il minimo della volumetria necessaria per ospitare campi di basket, volley ecc, escludendo anche la costruzione di tribune. Tale circostanza costituisce un fattore che non attenua ma anzi avvalora i sospetti di una fragilità di fondo dell’intero disegno, in quanto appalesa ulteriormente la mancanza di una approfondita e preventiva analisi dei bisogni da soddisfare: perché - se la palestra è così vitale per lo sviluppo delle attività sportive - operare al ribasso invece che progettare una struttura pienamente funzionale, da collocare in un’area che possa supportare agevolmente tutti i connessi impatti logistici? Inoltre, siamo poi così sicuri che la tanto agognata palestra - che non si capisce interessi di più le scuole o le associazioni sportive, visto che sul punto il dibattito è stato confuso - non potrebbe essere realizzata sfruttando strutture o edifici già in essere? Siamo così sicuri che le risorse aggiuntive comunali che verrebbero utilizzate (500.000 euro) non potrebbero essere più proficuamente utilizzate per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture già esistenti? Anche su questi fondamentali punti sarebbe importante mettere a disposizione della comunità precise e circostanziate informazioni, allo stato mancanti.
  5. Per quanto concerne l’aspetto esterno dell’edificio, non viene negato l’utilizzo dell’alluminio ma si assicura che il progetto verrà seguito da un architetto che garantirà un alto livello del lavoro anche dal punto di vista estetico: se ne prende atto volentieri ma si sottolinea che anche sotto questo profilo mancano ad oggi elementi tranquillizzanti; la valutazione circa la qualità dell’opera potrà essere compiuta solo ex post, eventualmente a danni fatti.

"Fino a quando i quesiti e i dubbi esposti rimarranno privi di un’adeguata e documentata risposta - concludono i residenti della zona -, gli abitanti della zona e tutti gli altri cittadini interessati continueranno ad opporsi con ogni mezzo consentito alla realizzazione di un’opera che comporta un inopportuno consumo del suolo pubblico e che assorbe risorse preziose senza generare alcun dimostrato vantaggio per la comunità".

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