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Battaglia su più tavoli / Morbegno

Chiusura Riello di Morbegno: chiesta un'audizione in Regione Lombardia

I rappresentanti del Pd chiedono chiarimenti ai rappresentanti della proprietà e vorrebbero ascoltare anche i sindacati

La questione della chiusura dello stabilimento di Morbegno e, soprattutto, del futuro dei suoi 61 dipedenti, approda in Regione Lombardia. I rappresentanti del Partito Democratico, infatti, dopo aver presentato un’interrogazione rivolta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in Parlamento in cui si chiede di “intervenire per evitare che le aziende che beneficino di contributi, risorse pubbliche e della collaborazione fattiva dei territori poi decidano di dismettere le attività o di ridimensionare il personale”, ha avanzato, in IV Commissione Attività produttive del Pirellone, nella giornata odierna anche una richiesta di audizione per analizzare la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori della proprio Riello Spa di Morbegno, in accordo con Michele Iannotti, segretario provinciale dem.

“Vorremmo ascoltare le rappresentanze sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl, i rappresentanti della proprietà dell’azienda, la Direzione generale competente di Regione Lombardia, in merito alla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento”, dicono Pierfrancesco Majorino e Roberta Vallacchi, capogruppo e vicecapogruppo regionali del Pd, insieme a Michele Iannotti -. Ci preoccupa la notizia secondo cui l’azienda ha inviato comunicazione della cessazione di gran parte della produzione entro l’estate e della conseguente chiusura definitiva dello stabilimento di Morbegno, con il licenziamento dell’intero organico, ovvero 61 lavoratrici e lavoratori”.

“Vorremmo ricordare che la Riello Spa, azienda veronese leader nel mercato dei bruciatori, dal 2020 appartenente alla multinazionale Carrier Corporation, ha aperto uno stabilimento a Morbegno 32 anni fa grazie ai fondi della Legge Valtellina. Già c’è stato un ridimensionamento progressivo negli anni e si è passati da 500 a 61 occupati, ma adesso si parla addirittura di azzerare, smantellare, e velocemente”, proseguono i consiglieri dem -. Con l’audizione vorremmo capire esattamente i termini della questione e se c’è qualche possibilità di mantenere l’attività sul territorio. Non ci sembra plausibile che le aziende beneficino di fondi dedicati e poi, lentamente, dismettano e lascino a casa numerose famiglie, soprattutto in un territorio particolare come la Valtellina”.

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