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Martedì, 30 Aprile 2024

Dalla Svizzera per aiutare a recuperare le pecore disperse in Valmasino

Anche i giovanissimi fratelli ticinesi Nicola e Daniele Ambrosini in aiuto di Stefano Villani e del suo gregge. Recuperati altri 17 ovini: il video dell'impresa

Quante storie racchiude dentro di sè la vicenda delle pecore disperse e recuperate in Valmasino. Dopo aver raccontato della tenacia di un allevatore, Stefano Villani, e la capacità dei suoi amici e di un'intera vallata di stare vicino a chi ha bisogno di aiuto, in primis la guida alpina Luca Maspes e l'elicotterista Maurizio Folini, ecco la testimonianza di solidarietà internazionale di due fratelli ticinesi.

“Ciao sono Nicola Ambrosini un contadino della Valle Maggia (Svizzera). Ho trovato questo numero in internet non so se è giusto. Ho letto delle pecore bloccate in alta quota. Con i miei famigliari qui da noi ci occupiamo spesso di recuperi di animali in posti impervi. Ci mettiamo volentieri a disposizione per dare una mano se volete. Al momento sono in montagna e il telefono non prende bene i messaggi arrivano ma le telefonate può essere di no. Fateci sapere”. È con questo messaggio che il giovane allevatore svizzero ha proposto l'aiuto suo e di suo fratello Daniele. Un "colpo di scena" tanto imprevisto quanto provvidenziale, vista l'indisponibilità dell'elicottero di vigili del fuoco, impegnato sul ghiacciaio dello Stelvio per le ricerche del milanese Antonio De Martino.

Si era deciso di tornare in quota nella giornata di sabato 28 ottobre per recuperare il gruppo di 17 pecore scorte "nella selvaggissima Val dei Canali a brucare l’erba ingiallita sulle alte cenge vicino alla parete Sud del Cavalcorto". Operazioni non semplici visto che "giù da quella valle è chiaro che non sarebbero scese mai da sole, dovevamo immaginare un prelievo aereo, come quello fatto per le ultime quattro pecore dei giorni scorsi". "Ma queste erano tante e ormai selvatiche, non erano più le pecore di Stefano ma pecore del Cavalcorto, del Masino più ostile: affamate, spaesate, senza più una casa o una direzione da prendere. Prenderle a una a una, così spaventate, legarle e farle evacuare sarebbe stata un’operazione complessa e rischiosa, soprattutto per il gregge. Se una ci scappava nella direzione sbagliata, magari buttandosi giù da una roccia, è facile che tutte le altre l'avrebbero seguita facendo la stessa cosa, creando un suicidio di massa", spiega Maspes.

È così che, potendo contare sull'aiuto elvetico, si è deciso di operare diversamente. Dopo aver verificato la loro disponibilità e le loro capacità, i due fratelli, poco più che ventenni ("umili ma convinti e con tutto il materiale necessario"), sono giunti in Valmasino nella serata di venerdì, in seguito ad un viaggio di tre ore dalla Svizzera. "Ancora non sapevamo che il giorno dopo sarebbero diventati i nostri 'supereroi'. A cena ci hanno mostrato video di salvataggi animali in luoghi impossibili: il più impressionante un recupero appesi alla corda dell'elicottero, prelevando una capra da una parete e tenendola in volo per le zampe. Un vero regalo dal cielo i ragazzi ticinesi, la solidarietà internazionale a una storia che pare senza fine" conclude la guida alpina.

Sabato la missione. Dopo aver raggiunto gli ovini in quota la "squadra recupero" ha prima chiuso dentro un recinto mobile gli animali e poi, dopo averli "brancati", li ha legati, ad uno ad uno, per evitare che potessero scappare o precipitare. Così una volta immobilizzati, a gruppi di 3-4, sono stati posti nella rete che con il verricello dell'elicottero li ha portati alla stalla di Villani sul fondo valle. Tutte e 17 le pecore sono state messe in salvo con grande soddisfazione grazie al grande aiuto dei giovani fratelli Ambrosini. Ora all'appello manca una ventina di capi.

(Video di Luca Maspes)

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