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La protesta

Basta disagi e ritardi: una settimana di mobilitazione contro Trenord

Indetta dal Pd delle province di Sondrio, Lecco, Bergamo e Monza-Brianza vedrà gli esponenti del partito distribuire un volantino di denuncia nelle stazioni da lunedì 11 a domenica 17 dicembre

“Cara Trenord, il 2023 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci”. Inizia così il volantino di denuncia che le federazioni del Partito Democratico di Bergamo, Lecco, Monza e Sondrio distribuiranno nelle stazioni delle quattro province da lunedì 11 a domenica 17 dicembre. Un’intera settimana di mobilitazione per essere al fianco dei pendolari, studenti e lavoratori, che quotidianamente subiscono ritardi e soppressioni da parte del gestore del servizio ferroviario lombardo, Trenord, e per denunciarne il suo peggioramento ormai quotidiano.

 “Questa mobilitazione assieme alle Federazioni di Bergamo, Monza Brianza e Sondrio nasce dalla frustrazione e rabbia che lavoratori e studenti provano quotidianamente a causa di un sistema che ogni giorno registra disservizi drammatici per chi decide di spostarsi in treno, pagando abbonamenti sempre più cari - dichiara il segretario del PD della provincia di Sondrio Michele Iannotti -. Cancellazioni e ritardi sono all’ordine del giorno, pulizia e manutenzione sui treni (inclusi quelli nuovi) e nelle stazioni sono deficitarie, la sicurezza dei passeggeri non è tutelata. La tratta Colico-Chiavenna  appare sempre più dimenticata. La rassegnazione regna sovrana. L’arrivo in ritardo dei treni è oramai una regola, mentre dovrebbe essere un eccezione. Le cancellazioni sono oramai quotidiane: gli autobus  sostitutivi non sono mai sufficienti e molti passeggeri non riescono ad arrivare a destinazione; tutto ciò inoltre presenta ricadute pesantissime sul traffico già intenso sulla SS 38. Ogni lavoro sulle linee viene fatto senza alcuna programmazione strategica: per due estati consecutive la Tirano-Colico è stata chiusa lasciando a piedi, oltre ai pendolari, anche i turisti diretti in Valtellina per le vacanze, ed altre chiusure si prospettano all’orizzonte, nei weekend invernali e nel periodo estivo. Malgrado tutto questo, Regione Lombardia ha deciso di regalare altri 10 anni di contratto a Trenord.  Regione Lombardia, e quindi la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, controlla direttamente Trenord, possedendo il 57,57% delle quote di Gruppo Ferrovie Nord Milano."

"L’assegnazione diretta del servizio a Trenord, senza alcuna gara d’appalto - continua Iannotti - non solo è una scorrettezza, ma è soprattutto la perdita di un’occasione per avere un servizio di eccellenza. Oltre a questo, la destra lombarda fa finta di nulla scaricando responsabilità e lasciando che l’Amministratore Delegato di Trenord si aumenti lo stipendio del 20% per un totale di 627.000 euro all’anno.Regione Lombardia non può più nascondersi: si assuma le sue responsabilità ed inizi ad intervenire seriamente, per garantire un servizio pubblico degno di questo nome".

 Una situazione gravissima e prioritaria per la nostra regione, sulla quale c’è tutta l’attenzione anche da parte della segreteria regionale del Partito Democratico lombardo e del gruppo consiliare in Regione Lombardia.

 “È inaccettabile che la Regione “locomotiva d'Italia” debba subire un servizio di trasporto così mediocre e scadente come quello offerto in Lombardia da Trenord. - dichiara la segretaria regionale Silvia Roggiani - Questo non solo provoca estremo disagio a numerosi lavoratori e studenti pendolari, ma danneggia anche la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Di fronte a treni costantemente in ritardo, soppressioni, continui disservizi e una sicurezza insufficiente per i passeggeri, la Giunta regionale con una scelta folle decide di rinnovare per altri 10 anni l'appalto a Trenord senza gara. Vorremmo una regione capace di confrontarsi con le eccellenze europee, una regione a fianco di studenti e lavoratori pendolari a cui invece, si continua anche ad aumentare il prezzo del biglietto e dell’abbonamento. Il Partito Democratico continuerà a battersi in Consiglio regionale, in tutte le istituzioni e nelle piazze per cambiare rotta e per garantire un trasporto pubblico all'altezza della Lombardia”.

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