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Cronaca

False fatture e autoriciclaggio, per il titolare della Work Safety denuncia e maxisequestro

Confiscati beni per 1,6 milioni di euro all'imprenditore già agli arresti domiciliari per aver fatto incendiare il proprio capannone. Le indagini della guardia di finanza

Nuovi guai per l'imprenditore sondriese Andrea Taurino, titolare della ditta Work Safety, operante nel settore del commercio di dispositivi di protezione individuale. Nelle scorse settimane i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Sondrio, nell'ambito dell'autonoma attività di servizio di tutela della legalità economico-finanziaria del territorio, hanno eseguito una complessa ed articolata attività d'indagine che ha permesso di scoprire un'importante evasione fiscale, quantificabile in circa 1 milione di euro di imposte, da parte dell'imprenditore già agli arresti domiciliari per aver commissionato l'incendio doloso del capannone della sua stessa azienda.

Le attività investigativa dei finanzieri (denominata "Dirty Credits", crediti sporchi), infatti, ha portato alla scoperta di una complessa rete di "società cartiere", fittiziamente intestate a soggetti (le cosiddette "teste di legno"), i quali, attraverso l'emissione di fatture false per oltre 1 milione e mezzo di euro, hanno consentito all'imprenditore di sottrarsi al pagamento di imposte per quasi un milione di euro.

La successiva attività di verifica, condotta dai militari della sezione operativa volante del gruppo Sondrio, ha così portato alla scoperta dell'utilizzo di dichiarazioni di crediti d'imposta inesistenti per oltre 200mila euro. Analogamente le attività d'indagine condotte sui conti correnti e l'analisi dei flussi finanziari transitati sugli stessi ha indotto i militari ad ipotizzare il reato di autoriciclaggio a carico dell'indagato per più di 300mila euro.

La solidità dell'impianto probatorio è stata riconosciuta anche dal Giudice per le Indagini preliminari, Per questo è stata disposta l'esecuzione di un sequestro preventivo di un patrimonio stimabile in 1,6 milioni di euro, tra conti correnti, immobili e beni mobili facenti parte la disponibilità dell'indagato. Il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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