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La federazione risponde a Arianna Fontana: "Offerti 200mila euro a stagione"

La dura replica della FISG alle parole delle campionessa valtellinese di short track: "Le medaglie sono e restano importanti, ma non lo saranno mai più del rispetto, dell’educazione, della professionalità e della correttezza"

Volano ancora una volta stracci tra la campionessa valtellinese di short track, Arianna Fontana, e la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG). Dopo le dure parole della plurimedagliata olimpica, delusa del trattamento riservatole dalla federazione e in procinto di aggregarsi alla squadra degli Stati Uniti (nazione del marito e allenatore Anthony Lobello), "per vedere cosa hanno da offrire nel caso dovesse continuare il viaggio olimpico", non si è fatta attendere la replica della FISG, stupita e rammaricata "per le gravi esternazioni espresse".

"Dichiarazioni riportate, una volta di più, senza che ne fosse dato avviso e il cui contenuto per nulla giova alla ricerca di una soluzione comune e condivisa per il prossimo futuro in avvicinamento ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Ben consapevole di quanto Arianna Fontana rappresenti un patrimonio dello sport italiano, negli ultimi mesi, senza necessità di annunci o proclami mediatici, la FISG ha lavorato a fondo con il CONI per garantire che l’atleta fosse messa nelle migliori condizioni possibili per competere ancora ai massimi livelli", si legge in una nota federale.

Le proposte di mediazione

La federazione presieduta da Andrea Gios poi entra nel dettaglio della "trattativa". "Preso atto della volontà di Fontana di non aggregarsi alla Nazionale italiana seguendo il lavoro impostato e programmato dallo staff tecnico federale, la FISG si è nuovamente resa disponibile a prendersi carico dei costi di allenamento e preparazione dell’atleta, insieme allo staff da lei scelto, nel luogo che più avrebbe ritenuto adatto e consono alle proprie esigenze. Tutto ciò a condizione che Fontana prendesse parte alle competizioni internazionali con la Nazionale italiana, accompagnata a bordo ghiaccio dal proprio tecnico durante le gare individuali e dal tecnico federale nelle gare a squadra.

La questione è certamente (anche) economica. "Non senza sforzi e d’intesa con il CONI, la FISG ha così comunicato ad Icelab, società di appartenenza dell’atleta, l’impegno a garantire la somma di 200mila euro a stagione a copertura di tutte le spese di preparazione e allenamento di Fontana. Una proposta che la FISG ritiene importante e che ha avanzato per dimostrare nuovamente la volontà di sostenere e supportare una propria campionessa. Una cifra, tuttavia, purtroppo neanche lontanamente vicina alla somma irraggiungibile richiesta da Fontana per il quadriennio in corso".

Questioni aperte

Sono quasi 10 anni che la disputata si trascina. Al termine delle ultime Olimpiadi, quelle di Pechino dello scorso anno, Arianna Fontana aveva addirittura pubblicamente denunciato il comportamento di alcuni atleti della nazionale, rei di aver tentato di farla cadere in allenamento. Accuse gravi che, sempre secondo la fuoriclasse di Polaggia, non hanno portato a delle soluzioni. "Da parte della FISG dopo che, dall’aprile scorso, ci sono state ammissioni, da parte del presidente della FISG, di errori commessi e fatto promesse che non sono mai state mantenute. Lo staff rimane, in parte, quello che ha permesso ad atleti di prendermi di mira durante gli allenamenti e questo non è accettabile. La strada davanti a me non è facile, ma so che non tollererò più che il personale tecnico e federale prenda decisioni per isolarmi senza assumersi la responsabilità di queste decisioni. Non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti".

"Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate, non tornerò e se dovessi decidere di competere in futuro, il mio percorso sarà completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano. In quel caso, mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani, ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile. Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione" ha aggiunto la Fontana facendo intendere di poter in futuro gareggiare sotto un'altra bandiera, quella statunitense del marito.

Seccato anche su questo tema la risposta della federazione. "A proposito del nuovo riferimento alla vicenda già denunciata ai Giochi di Pechino con oggetto le accuse di Fontana ai suoi compagni di squadra, si vuole sottolineare la recente archiviazione da parte della Procura Federale e della Procura Generale del CONI. Un episodio sul quale la FISG si era immediatamente adoperata chiedendo agli organi di giustizia competenti di indagare, come da prassi, in modo autonomo e indipendente", prosegue la nota.

"Quel che è certo è che d’ora in avanti la FISG non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni da parte di Fontana. L’interesse federale, come già espresso dal Presidente Gios a Pechino in occasione dei Giochi Olimpici Invernali, è la tutela e la salvaguardia del lavoro di un’intera Nazionale e di un intero movimento, che verranno sempre prima degli interessi di un singolo atleta, per quanto vincente. Le medaglie sono e restano importanti, ma non lo saranno mai più del rispetto, dell’educazione, della professionalità e della correttezza", è la dura chiusura della nota federale.

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