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La legalità a 360°

L'incontro “I fondamenti di una Cultura della Legalità: Costituzione, Famiglia e Scuola” rivolto agli studenti valtellinesi si è tenuto a Palazzo Muzio nella mattinata di lunedì 25 febbraio 2019

Sala delle Adunanze di Palazzo Muzio gremita questa mattina, lunedì 25 febbraio, in occasione dell’incontro rivolto agli studenti promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio dal titolo “I fondamenti di una Cultura della Legalità: Costituzione, Famiglia e Scuola”. Accanto ad alcune fra le massime autorità locali hanno partecipato al dibattito oltre 150 ragazzi delle classi terminali provenienti dal Liceo “Nervi-Ferrari”di Morbegno, dall’Itis “Pinchetti” di Tirano, dall’Ita “Piazzi”, dai Licei “Donegani”,“Piazzi-Perpenti”e dall’Istituto paritario “Pio XII”di Sondrio. A fare gli onori di casa il Dirigente dell’Ust, Fabio Molinari, al tavolo dei relatori insieme al Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, al Prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, e al giornalista Luca Begalli, responsabile della testata “La Provincia di Sondrio” che ha moderato i lavori. 

La Legge ed il rispetto delle regole

«Sono felice di vedere tanti studenti e rivolgo a tutti i presentiun saluto e ringraziamento – ha esordito il Dirigente Ust, Fabio Molinari–. In questa occasione mi preme sottolineare un concetto importante che è stato ben illustrato da Cicerone nel suo “De Legibus”: se manca una cosa nello Stato che lo fa cessare di essere tale è la “legge” che è da considerarsi tra i sommi beni; questa non deve mai essere qualcosa di imposto dall’alto bensì un bene morale. E ancora Kant, a conclusione della sua opera “Critica della Ragion Pratica”, ci insegna che due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione: “il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me”». 

«Porto a tutti voi il saluto del sindaco Marco Scaramellini e di tutta l’Amministrazione comunale e mi complimento per l’iniziativa interessante capace di avvicinare sempre più i giovani alle Istituzioni, alla Costituzione e ai suoi principi– è l’intervento della professoressa Marcella Fratta, assessore alla Cultura, educazione e istruzione del Comune di Sondrio –. Un’occasione importante per educare i ragazzi al rispetto delle regole in quanto la legalità è fondamentale per abbracciare la prospettiva del “noi” in una società troppo spesso incentrata sull’“io”». 

«È risaputo che la cultura della legalità per formarsi e diventare una stella luminosissima debba necessariamente far riferimento ai tre pilastri di Costituzione, Famiglia e Scuola – ha aggiunto il Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia–. Ma è opportuno riflettere anche sul concetto propedeutico di Cultura che è espansione della vita umana e ci permette di condurre un’esistenza retta garantendo al contempo uno sviluppo morale e umano. Nelle serene notti autunnali il cielo gronda di stelle quindi, se persino la miriade di stelle così ordinate non crea il caos, perché non sviluppare una simile armonia anche nel sistema legalità? Invito voi ragazzi a costruire regole di pace e serenità e ad essere voi stessi paladini della verità». 

Giovani e Costituzione

«La Costituzione non è qualcosa di astratto – ha spiegato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, rivolgendosi agli studenti –. Essa ci fa riflettere sul concetto di Stato seppur molti ragazzi non l’abbiano mai letta nell’ottica di capirne lo spirito. È importante aiutare le nuove generazione ad avvicinarsi a questa Carta specie ai suoi primi 12 articoli, Principi inviolabili, che ne costituiscono l’ossatura. Un modo per far conoscere e apprezzare la Costituzione ai giovani è cercare di inquadrarla all’interno del suo contesto storico: essa infatti è la conseguenza delle rivoluzioni che hanno segnato la nascita del diritto come lo conosciamo oggi. E ancora è importante analizzarla anche da punto di vista politico poiché essa è il frutto di un compromesso tra forze diverse». 

La cultura della legalità

«In provincia di Sondrio tante cose sono state fatte sul fronte del contrasto a fenomeni quali la violenza sulle donne, lo spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati convocati numerosi tavoli tematici portati avanti congiuntamente con le Forze dell’ordine e gli attori principali del territorio – ha spiegato il Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia–. Ma, fra le debolezze nella creazione di una cultura della legalità, a volte c’è l’incapacità degli adulti di saper educare al meglio i giovani». 

«Per quanto concerne Brescia, la provincia è caratterizzata da un benessere diffuso ma al tempo stesso non mancano problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti, fenomeni di bullismo, femminicidio e malavita organizzata– ha concluso il Prefetto di Brescia, Annunziato Vardé –. Molte le azioni repressive che abbiamo messo in atto ma a ciò abbiamo affiancato anche un’intensa attività di diffusione della cultura della legalità andando nelle scuole a parlare con gli studenti anche per renderli consapevoli della pericolosità e delle conseguenze legate all’uso delle sostanze stupefacenti. Infine è importante ricordare che i principi della legalità devono essere prima di tutto declinati negli ambienti della famiglia e della scuola». 

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