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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scuola

Scuole professionali di serie b? "No, una risposta al territorio"

Preoccupa il calo di iscritti al Polo di Formazione Professionale di Sondrio. Il commento del provveditore Molinari

Le famiglie valtellinesi snobbano le scuole professionali della provincia di Sondrio. È quanto dichiarato dal direttore del Polo di Formazione Professionale Valtellina, Evaristo Pini, durante l'ultimo consiglio provinciale. In quell'occasione il dirigente, amareggiato, ha presentato il bilancio della scuola. "Ci sono difficoltà culturali da superare. Le famiglie preferiscono iscrivere i ragazzi nei licei, snobbando la formazione professionale considerandola un indirizzo di 'serie B'. Gli stranieri invece, soprattutto di origine marocchina e dei Paesi dell’Est, che hanno voglia di trovare subito un lavoro, la prendono più seriamente, mettonoci impegno e interesse". 

Nelle scorse ore il dirigente scolastico provinciale, Fabio Molinari, ha voluto esprire la propria opinione. "Il calo di iscritti nelle Scuole di formazione professionale della provincia di Sondrio, ormai è registrabile come tendenza degli ultimi anni. Alla luce di questa dinamica, è importante cercare di sensibilizzare gli studenti e le famiglie sull’utilità che la formazione di questo tipo di scuole propone, aumentando anche il dialogo con il mondo del lavoro, spesso in difficoltà nel reclutare personale qualificato".

Superare gli stereotipi

"Insieme occorre ripensare al ruolo che la formazione professionale riveste cercando di eliminare gli stereotipi che immaginano gli studenti di queste scuole come figure più adatte al lavoro manuale semplicemente perché poco inclini a quello intellettuale. La formazione professionale non nasce con questi intenti, non nasce dall’esigenza di concretizzare la famosa frase “se non ti va di studiare allora vai a lavorare” o per far passare il tempo prima del raggiungimento dell’età idonea al lavoro, ma dall’idea che capire le esigenze e le ricchezze specifiche degli studenti significa soprattutto valorizzarne le attitudini, cercando di indirizzarle nella maniera più opportuna" ha aggiunto Molinari. 

"La formazione professionale non è struttura in contrapposizione ad altri tipi di scuole come Licei e Tecnici proponendo un’istruzione 'mutilata' o 'a buon mercato', ma la adattano ad una chiave più pratica e funzionale all’immissione nel mondo del lavoro. La Valtellina è un territorio che richiede a gran voce figure professionali che gli Istituti professionali sanno formare nella maniera più consona, fornendo agli studenti tutti gli strumenti necessari in funzione di una specifica professione; comunicano loro la passione per il lavoro, l’attenzione e la perizia necessarie perché ciò sia vera espressione della propria individualità" ha concluso il dirigente scolastico provinciale. 

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