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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

L'educazione finanziaria per combattere gli stereotipi di genere

Fondazione Credito Valtellinese e FEduF (ABI) propongono alle bambine e ai bambini delle scuole primarie della Provincia di Sondrio l'iniziativa “Abbattiamo gli stereotipi!”

Stimolare una riflessione sulla parità di genere come strumento di sostenibilità oltre che competenza di educazione civica e per sviluppare conoscenze indispensabili per abbattere gli stereotipi e le differenze: con questo obiettivo Fondazione Credito Valtellinese e FEduF (ABI) propongono alle bambine e ai bambini delle scuole primarie della Provincia di Sondrio “Abbattiamo gli stereotipi!”, una lezione di cittadinanza economica per imparare che non esistono differenze tra le abilità maschili e femminili, soprattutto quando si parla di autonomia, di sostenibilità e di futuro.

Numerose ricerche testimoniano come la disuguaglianza di genere abbia costi sociali ed economici assolutamente rilevanti: secondo una ricerca del Boston Consulting Group le aziende con almeno il 30% dei dirigenti donne hanno un aumento del 15% della redditività rispetto a quelle con direttivi solo maschili e basta una sola donna in più nella squadra di manager per aumentare il rendimento di una azienda da 8 a 13 punti base. Ciononostante, il Rapporto annuale “Women in Business” 2021 di Grant Thornton in Italia evidenza come le posizioni di CEO occupate dalle donne siano scese al 18% rispetto al 23% registrato nel 2020, mentre In Europa la stessa posizione è occupata al 21% da donne.

“Credo davvero che se vogliamo abbattere gli stereotipi di genere – commenta Valeria Duico -Direttore della Fondazione Credito Valtellinese - dobbiamo rivolgerci a tutti iniziando a parlare di questi temi già alle bambine e ai bambini delle scuole primarie. Ed è a questo obiettivo che risponde l’attività avviata con FEduF nelle scuole del nostro territorio. Siamo consapevoli che non esiste una soluzione semplice per colmare questa lacuna culturale, ma rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e a gruppi specifici in modi differenti e in fasi diverse della loro vita è una parte della soluzione”.

Un’ampia letteratura dimostra come a partire dall’adolescenza, sia i ragazzi sia le ragazze subiscono pressioni a conformarsi agli stereotipi di genere prevalenti nella società in cui vivono, e come queste spinte alimentino negli adolescenti lo sviluppo di comportamenti e competenze in linea con tali stereotipi. Le differenze di genere sono quindi sostanziali e si evidenziano in alcuni comportamenti fotografati, ad esempio, dall’’indagine “Emergenza COVID-19: gli italiani tra fragilità e resilienza finanziaria”, commissionata dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.  A fronte della crisi indotta dalla pandemia, circa il 40% delle intervistate ha dichiarato di soffrire di ansia a causa di questioni finanziarie, contro il 30% degli intervistati maschi e quasi il 40% delle intervistate testimonia di non riuscire a far fronte a una spesa imprevista di 
2.000 Euro, contro il 26% degli uomini.

“Questi dati ci indicano come sia urgente e necessario investire sulla cultura finanziaria, fattore fondamentale per uno sviluppo sociale ed economico equilibrato, sostenibile e inclusivo. Per questa ragione FEduF (ABI), grazie al fondamentale contributo di istituzioni come Fondazione Credito Valtellinese, promuove da circa un decennio l’educazione finanziaria all’interno delle scuole – spiega Giovanna Boggio Robutti – Direttore Generale della FEduF - tenendo ben presente che l’istruzione e la formazione non si devono limitare a impartire conoscenze, ma devono sviluppare competenze e trasmettere i valori fondamentali necessari per indurre comportamenti corretti e responsabili.”

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