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Salute

Vaccino antinfluenzale, per superare le difficoltà la Lombardia si rivolge alle strutture private

Approvato un provvedimento che stabilisce un rimborso per i cittadini "fragili" e rende possibile l'accreditamento dei privati per la somministrazione delle dosi

La gestione del vaccino antinfluenzale in Lombardia non è certamente semplice. Lo dimostra la decisione presa nelle scorse ore dalla Giunta regionale. «Considerata una richiesta in costante aumento, su proposta dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, la Giunta ha approvato un provvedimento che stabilisce un rimborso pari 32 euro per i cittadini che rientrano nelle fasce target della popolazione (over 65, soggetti con particolari elementi di fragilità stabiliti dal Ministero della Salute e altri) che hanno dovuto ricorrere alla somministrazione a pagamento del vaccino antinfluenzale dopo l'avvio della campagna realizzata da Regione Lombardia» si legge nella nota regionale che non fa riferimento alla mozione votata in Consiglio regionale su proposta del Partito Democratico (leggi qui).

Per accedere al rimborso, i cittadini dovranno presentare all'Ats di riferimento la ricevuta del pagamento effettuato e un'autocertificazione attestante l'appartenenza alla popolazione "target".

Con la stessa delibera, al fine di raggiungere la più alta percentuale di vaccinazione contro l'influenza per i cittadini rientranti nelle fasce previste, la Giunta regionale ha inoltre autorizzato le Ats della Lombardia a stipulare accordi con strutture private accreditate per l'erogazione della prestazione prevedendo un rimborso pari a 32 euro (26 euro per il vaccino e 6 euro per la somministrazione). Due misure importanti per la popolazione che, a ben guardare, hanno un non so che di "bandiera bianca".

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