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Pendolari "calpestati"

Chiusura della linea Tirano-Colico: "Gestione fallimentare di Regione Lombardia"

A pochi giorni dall'inizio dei cantieri, le federazioni provinciali di Sondrio e Lecco del Pd tornano a far sentire la loro voce e attaccano l'ente regionale e Trenord

Dopo che, nelle ore immediatamente successive alla notizia della chiusura della linea ferroviaria Tirano-Colico dal 26 giugno al 9 settembre, erano stati gli esponenti del Pd di Colico a esprimere forte dissenso per la scelta operata, questa volta, a pochi giorni dall'avvio dei cantieri e, soprattutto, degli inevitabili disagi per pendolari e viaggiatori, tocca alle segreterie provinciali sempre del Partito Democratico di Sondrio e Lecco tornare alla carica con un comunicato stampa congiunto.

Gestione fallimentare

"La chiusura della linea ferroviaria Colico-Tirano nei mesi estivi rappresenta l’ennesima dimostrazione del totale disinteresse di Regione Lombardia e di Trenord nei confronti dei pendolari. La decisione di sospendere completamente la circolazione da domenica 26 giugno a venerdì 9 settembre per lavori di ammodernamento è stata, come al solito, calata dall’alto, lasciando fino all’ultimo all’oscuro i territori interessati, gli enti locali e i cittadini, creando così enormi disagi. - scrivono Manuel Tropenscovino, segretario provinciale del Pd di Lecco e Michele Iannotti, segretario provinciale del Pd di Sondrio - Disagi che, ancora una volta, andranno ad incidere negativamente sulla vita dei tanti lavoratori e studenti universitari che utilizzano il treno per gli spostamenti quotidiani, e che si sono trovati da un giorno all’altro in una situazione di incertezza".

Alternativa inadeguata

"La sostituzione dei treni con autobus e con camion per il trasporto merci, inoltre, congestionerà ulteriormente il traffico della valle, con ripercussioni sull’ambiente, sulla sicurezza della mobilità e sulla qualità della vita di tutti i cittadini, senza peraltro assicurare il rispetto delle coincidenze e la certezza del posto sull’autobus, con il rischio di scoraggiare ulteriormente l’utilizzo del servizio ferroviario. - proseguono i due segretari - Infine, la chiusura della linea rischia di creare danni economici importanti per il settore turistico: basti pensare all'impossibilità di trasportare biciclette sugli autobus sostitutivi, o alle prevedibili difficoltà che i turisti dovranno affrontare a causa della pessima comunicazione ed organizzazione di Trenord".

"Un preventivo e necessario ascolto del territorio ed il confronto con enti locali e associazioni di categoria avrebbe probabilmente permesso di trovare soluzioni alternative, meno dannose per tutti. La totale assenza di tale confronto, unita al fatto che una decisione così importante per i cittadini sia stata comunicata tre settimane prima dell’inizio dei lavori, solamente dopo che un rappresentante di Confartigianato Sondrio aveva sollevato il problema nel corso dell’annuale assemblea, confermano ancora una volta l’arroganza di una Regione a trazione leghista che continua a fare danni senza avere una visione d’insieme e nella totale incapacità di programmazione. - concludono Trapenscovino e Iannotti - A tal proposito, bene ha fatto il gruppo consigliare del PD regionale a presentare un'interrogazione, a cui purtroppo non è ancora stata data risposta, e a richiedere la creazione di una cabina di regia con Trenord, Rfi, Agenzia del Tpl, Società di trasporto su gomma, Provincia, Comuni, sindacati ed associazioni di categoria, per monitorare e programmare al meglio le azioni necessarie a limitare i disagi".

Il presidio

Le Federazioni provinciali del Partito Democratico di Lecco e Sondrio saranno presenti nelle stazioni di Colico e Tirano domenica 26 giugno al mattino e lunedì 27 giugno alla sera, per esprimere vicinanza ai pendolari e manifestare la propria contrarietà ai metodi adottati da Regione Lombardia.

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