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"Ha scavalcato il sindaco", tolte le deleghe a Simona Pedrazzi a Chiesa in Valmalenco

Il primo cittadino malenco Renata Petrella ha spiegato in consiglio comunale la scelta di togliere le deleghe a Urbanistica, Gestione Risorse Umane, Rapporti con Enti Sovracomunali al consigliere comunale e regionale: "Comportamenti politici non condivisi"

Comportamenti politici non condivisi con il sindaco e con il resto della Giunta. Sono queste le motivazioni che hanno spinto nei giorni scorsi il sindaco di Chiesa in Valmalenco, Renata Petrella, a revocare le deleghe a Urbanistica, Gestione Risorse Umane, Rapporti con Enti Sovracomunali al consigliere comunale e regionale (Lega) Simona Pedrazzi. Dopo giorni di rumors, soprattutto nella vallata malenca, è stato nel consiglio comunale di lunedì 30 maggio che il primo cittadino, anche su esplicita richiesta della capogruppo di minoranza, l'ex sindaco Miriam Longhini, ha fornito alla popolazione maggiori dettagli.

Prima la comunicazione formale all'assemblea poi, incalzata da Loghini ("Sarebbe doveroso conoscere quanto accaduto. In paese ci sono troppe voci incontrollate. Mancano chiarezza, trasparenza e verità") Renata Petrella ha spiegato, seppur senza entrare nel dettaglio: "Sono dinamiche interne alla maggioranza. Da parte del consigliere Pedrazzi sono stati assunti dei comportamenti politici che non erano stati condivisi nè con il gruppo nè dal gruppo. Comportamenti che a volte hanno anche scavalcato l'operato del sindaco e dei consiglieri delegati, tanto da creare delle discrepanze".

"Ci sono state delle discussioni ma non si è trovato un punto di incontro. Per questo abbiamo deciso di togliere le deleghe al consigliere, per poter lavorare nella massima serenità. Siamo un gruppo coeso che vuole portare avanti tutti i progetti. Non avremo problemi ad assumerci le deleghe che erano della Pedrazzi" ha aggiunto il sindaco nello spiegare come si sia cercato di trovare una soluzione alle divergenze.

Come sottolineato dal primo cittadino malenco, Simona Pedrazzi (assente ufficialmente per un impegno in Regione Lombardia) non si è dimessa dal suo ruolo di consigliere comunale. "Non è una rottura definitiva che porta il Comune ad avere un consigliere comunale in meno. Non c'è nulla di personale e nemmeno si mette in discussione la professionalità del consigliere Pedrazzi, sono solo comportamenti politici che come maggioranza non avevamo condiviso".

La vicenda

Era l'11 maggio scorso quando il sindaco Petrella comunicava la decisione di revocare le deleghe al consigliere comunale Simona Pedrazzi. Una notizia inaspettata che il sindaco avevamo motivato così: "Ritenuto che nell’ultimo mese sono sorte divergenze insanabili, suscettibili di ostacolare il buon andamento dell’azione amministrativa e di provocare una frattura irrimediabile tra il consigliere Pedrazzi e l’intero gruppo di maggioranza, e considerato che il venir meno del rapporto politico-fiduciario, che, sempre, deve intercorrere fra sindaco, vicesindaco, componenti della Giunta, e consiglieri comunali della maggioranza che lo sostengono, è manifestamente inconciliabile con la conservazione delle deleghe attribuite al consigliere, anche nell’ottica di garantire la continuità amministrativa e l’unità d’intenti fin qui perseguita dagli organi di governo, dichiaro di revocare le deleghe conferite il 21 giugno 2018".

Una comunicazione "istituzionale", lontana da spiegare cosa abbia incrinato il forte legame tra le due amministratrici locali. Nel silenzio delle protagoniste, un'altra donna, l'ex sindaco Longhini, aveva chiesto pubblicamente trasparenza. Richiesta alla quale Renata Petrella, nonostante il regolamento comunale non lo prevedesse, ha voluto comunque dare seguito in consiglio comunale. Dal canto suo la Lega della provincia di Sondrio, partito del quale Simona Pedrazzi è esponente di punta, non ha voluto commentare quanto accaduto. "Sono questioni interne al Comune di Chiesa in Valmalenco" hanno dichiarato dal Carroccio. 

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