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Martedì, 16 Aprile 2024
Incomprensioni / Montagna in Valtellina

Tangenziale di Sondrio, un nuovo svincolo a Montagna ma il sindaco non sa nulla

Il primo cittadino Barbara Baldini critica lo scarso coinvolgimento da parte di Regione e Anas: "Appreso del progetto dalla stampa. Ho scritto dieci lettere senza avere mai risposta"

Tra le opere pubbliche che le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 porteranno in Valtellina, quelle relative alla tangenziale di Sondrio sono certamente le più chiacchierate. Se da un lato la progettazione sul nuovo cavalcavia della Sassella "vede la luce", con il piano di fattibilità già approvato da Regione e Consiglio delle autonomie locali (con il beneplacito delle istituzioni locali), è l'intervento ipotizzato ed est del capoluogo, nel territorio di Montagna in Valtellina, a sembrare più "offuscato".

Sabato scorso a Sondrio, per parlare di opere olimpiche, è giunto il viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile Alessandro Morelli. Insieme a lui l’ingegnere di Anas, Nicola Prisco, e l’amministratore delegato della società per le opere olimpiche, Luigi Santandrea. In quell'occasione, al netto del tempo perso dopo l'assegnazione dei Giochi (anche a causa della pandemia ancora in corso), si sono vagliate le opere in programma.

Quando è stata la volta dell'intervento nella zona del Trippi, pensato per il superamento del passaggio a livello a raso sulla tangenziale sondriese, il sindaco di Montagna in Valtellina, Barbara Baldini, è intervenuto lamentando lo scarso coinvolgimento dei Comuni durante la fase di progettazione. Per sottolineare la sua posizione, oltre che per ricostruire quanto accaduto, nelle scorse ora il sindaco di Montagna è tornato a parlare.

"Il 7 gennaio 2019 sono venuta a conoscenza, leggendo i giornali, che in Regione Lombardia si stava parlando del superamento del passaggio a livello nei pressi della concessionaria Ambrosini Auto nel Comune di Montagna in Valtellina. Immediatamente ho scritto all’assessore regionale Massimo Sertori chiedendo di essere coinvolta nei processi decisionali e segnalando le peculiarità e criticità della zona interessata. Da quella prima lettera ne ho scritte almeno un’altra decina: ogni volta che si è mosso qualcosa o che sembrava che si muovesse" ha spiegato la Baldini.

"Sabato scorso (19 febbraio), del tutto inatteso, è arrivato l’invito del viceministro Morelli ad un incontro in Prefettura con i sindaci dei comuni interessati agli interventi viabilistici per le Olimpiadi 2026. Dopo mesi e mesi di silenzio, sembra che siano ripartite le danze. Ho fatto un intervento nel quale ribadisco la necessità di individuare una soluzione che tenga conto di tutte le problematiche che negli anni abbiamo già evidenziato. Considerata l’importanza che questa questione riveste per l’intera cittadinanza del nostro Comune farò seguire informazioni ulteriori appena possibile" ha concluso il primo cittadino di Montagna in Valtellina rivolgendosi ai suoi concittadini.

Il progetto

Il progetto per "bypassare" la ferrovia ad est della tangenziale di Sondrio era stato mostrato per la prima volta nell'ottobre 2020 a palazzo Muzio. In quell'occasione gli assessori regionali  Claudia Maria Terzi (Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile) e Massimo Sertori (Montagna e a Enti locali), avevano presentato il cosiddetto 'Piano Lombardia', in previsione delle Olimpiadi del 2026.

progetto svincolo tangenziale montagna-2
Il primo progetto presentato a Sondrio nell'ottobre 2020 ora in fase di revisione

Il progetto ipotizzato prevede la realizzazione di un cavalcavia che permetta alle auto di superare la ferrovia ed il torrente Davaglione, per poi raggiungere la strada statale 38 senza rallentamenti. Contestualmente prevista anche la costruzione di due nuove rotonde: una nell'intersezione della tangenziale con la strada provinciale 19 che conduce a Piateda ed una all'altezza dell'ultimo svincolo cittadino, in zona Agneda, per permettere di immettersi sulla strada a scorrimento veloce in direzione ovest, verso Morbegno. Dopo le perplessità espresse dai sindaci della zona, ora il progetto è di nuovo in mano ad Anas. 

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