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Scarsa sensibilità

Sottopasso alla Sassella: "Anas sorda alle richieste della città"

La delusione dei gruppi di minoranza del consiglio comunale di Sondrio che insistono: "Si continui a cercare una soluzione alternativa al viadotto previsto"

Ieri Anas ha rispedito al mittente la proposta, avanzata dai gruppi di minoranza del consiglio comunale di Sondrio, di realizzare un sottopasso e non un viadotto allo svincolo della Sassella, per mitigare l'impatto ambientale e visivo dell'intervento e preservare un luogo di pregio storico e culturale all'ingresso del capoluogo.

Tra l'altro, dopo la discussione in un'apposita commissione consiliare, l'intera amministrazione aveva convenuto di inviare una nota proprio ad Anas in cui si chiedeva di valutare la possibilità di altre soluzioni per lo svincolo della Sassella, sostenibili da un punto di vista economico, ma anche sotto il profilo dell'impatto ambientale e delle tempistiche di realizzazione.

Scarsa sensibilità

Evidentemente, però, neanche questo è bastato e il progetto del sottopasso è stato ritenuto irrealizzabile da Anas. "I gruppi consiliari di minoranza non possono che esprimere tutta la propria delusione, insieme a qualche perplessità, sul no che Anas ha opposto alle due proposte progettuali che miravano a scongiurare l’impatto ambientale del cavalcavia della Sassella. - sottolineano gli esponenti dei gruppi di minoranza - Non è, del tutto evidentemente, una obiezione di tipo esclusivamente tecnico quella che muoviamo ad Anas, ma, più in generale, di scarsa sensibilità e di sordità di fronte a una richiesta che proviene dall’intera amministrazione comunale, in rappresentanza di un territorio che teme una compromissione definitiva e irreversibile della qualità paesaggistica di uno dei luoghi di maggior pregio della città di Sondrio, sulla cui necessità di tutela si è espresso anche il Ministero".  

"La città di Sondrio, sindaco in primis, ad esito del dibattito nell’apposita commissione consigliare ha infatti condiviso non solo le proposte alternative volte alla realizzazione di un sottopasso, anziché di un cavalcavia, ma soprattutto la necessità che ANAS realizzi un intervento di minor impatto. - prosegue il comunicato - Purtroppo, nessuna specifica rassicurazione in questo senso, se non attraverso generiche locuzioni, si ritrova nella nota di Anas."

Critiche "tecniche"

"E’ peraltro doveroso evidenziare che, anche sotto il profilo tecnico, la nota di Anas non appare del tutto convincente. - entrano nel merito i consiglieri del capoluogo, avvalendosi, naturalmente, del parere di un esperto - A parere dell’architetto Piercarlo Stefanelli, che ha coordinato il gruppo di tecnici che si sono misurati con le proposte progettuali alternative, le obiezioni di natura idrogeologica mosse da Anas sono da respingere in toto. Anas, infatti, sembra ignorare che molti capannoni ed edifici commerciali, per chilometri a ovest del punto di ipotetico innesto del sottopasso, hanno magazzini o posteggi interrati, il che evidenzia come il reflusso idrologico paventato (e tale, nelle prospettazioni di Anas da impedire di realizzare un sottopasso), possa ben essere controllato tramite sistemi di drenaggio, con pompe e griglie, come le più moderne tecniche costruttive consentono di fare egregiamente. E anche nel corso di realizzazione, la sicurezza di operai e di cantiere verrebbe garantita dalla palificazione delle fondazioni, sulle quali poggerebbero comunque gli impalcati, con costi invariati. Anche l’obiezione circa l’ingombro delle opere appare poco perspicua, poichè vi sarebbe margine per implementare le pendenze, mantenendo gli ingombri ipotizzati nei progetti alternativi; cosa possibile, dato che gli stessi innesti dei tratti di raccordo con la tangenziale superano la pendenza del 2%, senza generare problematiche di sorta".

Non ci arrendiamo

"Ciò premesso, chiediamo, quindi, - concludono i gruppi di minoranza - che l’amministrazione non receda dalle proprie posizioni e, nell’approfondire le tematiche evidenziate da Anas, si attivi in tutte le sedi per definire una proposta alternativa al viadotto previsto, palesemente incompatibile con il rispetto del sito della Sassella".

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