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Sviluppo sostenibile

Per le Olimpiadi del 2026 non solo strade, ma anche un grande parco per riqualificare il fondovalle

Le riflessioni di Francesco Bettinelli, capogruppo di Sondrio Democratica

Continuano a preoccupare i possibili impatti a livello ambientale e paesaggistico del nuovo cavalcavia della Sassella, opera che dovrebbe essere realizzata in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Sul tema è intervenuto Francesco Bettinelli, capogruppo di Sondrio Democratica, sottolineando come, proprio in vista dell'appuntamento a cinque cerchi per quanto siano strategiche opere infrastrutturali e viabilistiche, sia necessario anche puntare su uno sviluppo ambientale e sostenibile del territorio, magari creando un grande parco sul fondovalle che mitighi l'impatto non solo del nuovo svincolo, ma anche dei capannoni già presenti. Non si placano, insomma, le perplessità che i gruppi di minoranza consiliare di palazzo Pretorio avevano già espresso alla vigilia dell'ultima seduta del consiglio comunale.

"Se è vero che le Olimpiadi possono essere un’occasione irripetibile, dobbiamo evitare che lo siano solo per la costruzione di nuovi artefatti viabilistici, utili o meno che possano essere, ma anche per migliorare il territorio, renderlo non solo più facilmente percorribile, ma anche più bello, più verde, più armonioso. A vantaggio dei valtellinesi e dei turisti. - ha spiegato Bettinelli - Come abbiamo recentemente ricordato in occasione del dibattito e delle valutazioni sul nuovo svincolo della Sassella, e sull’impatto ambientale che un cavalcavia rischia di avere, la candidatura Unesco dei terrazzamenti valtellinesi naufragò sul nascere non perchè i vitigni eroici non fossero meritevoli di tale riconoscimento, ma per le perplessità generate dallo stato del fondovalle che da essi si scorgeva e si scorge tuttora".

Migliorare il territorio

Per questo pensiamo che sia necessario intervenire, farlo il prima possibile, sfruttare l’evento olimpico non solo per risolvere i nodi di natura viabilistica, ma per migliorare quelle porzioni di territorio che sono e saranno intaccate dalla mano dell’uomo. - ha proseguito Bettinelli - Relativamente al Comune di Sondrio e ai suoi limitrofi, crediamo sia possibile far rientrare due interventi di sicuro impatto in termini di valorizzazione ambientale, cura del territorio e mitigazione del costruito. Il primo è l’estensione e il prolungamento del Parco Bartesaghi verso ovest, coinvolgendo tutto il tratto posto tra il fiume Adda e la ferrovia, sulla traccia dell’attuale pista ciclopedonale, andando oltre il limite del territorio comunale proseguendo fino ad arrivare in corrispondenza dell’attuale rotatoria posta all’inizio dell’insediamento commerciale. Con un piano studiato di adeguata forestazione si andrebbe così a fronteggiare con un nuovo e più curato polmone verde la cementificazione realizzata nel passato sul lato opposto della ferrovia e della Statale, valorizzando un ampio tratto già molto frequentato ma oggi privo di quella cura, tipica di un grande parco, fatta di aree di sosta, fontanelle e ombra naturale. Uno spazio verde sovra comunale, che valorizzi il collegamento ciclabile realizzato ormai anni fa dalla sinergia tra il Capoluogo e il Comune di Castione, che permette il collegamento col Sentiero Valtellina e che merita oggi un ulteriore sviluppo, proseguendo con quella politica dei parchi e degli spazi verdi fruibili senza la necessità di prendere l’auto che tanto successo ha riscosso".

Natura vs capannoni

"Contemporaneamente riteniamo opportuno porsi l’obiettivo di ridurre l’impatto visivo del capannoni dell’area commerciale, anche riprendendo le idee e i suggerimenti avanzati in passato (tra i tanti quelli dell’Architetto Tirinzoni) di interventi leggeri: mascheramenti attraverso filari di alberi, la riduzione della cartellonistica, delle migliorie architettoniche alle facciate, l’applicazione di soluzioni quali i “tetti verdi” ai capannoni delle aree industriali. Il tutto sotto una regia condivisa dai Comuni, dalla Provincia, dal territorio, evitando di scollegare e parcellizzare gli interventi, ma con un intento comune di portare a casa un miglioramento sotto tutti gli aspetti, anche quello ambientale, senza rimandarlo a una fase due, che correrebbe il rischio di non venire mai messa in pratica e scemare in un nulla di fatto. - ha concluso Bettinelli - Questa sarebbe una vera opportunità e possibilità di lasciare qualcosa al territorio, un valore aggiunto di cui poter godere negli anni a venire. Il dibattito non deve incentrarsi solo sul costruire, ma fare riferimento anche ad altri interventi per migliorare, mitigare, armonizzare quanto già fatto".

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