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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Nuove opportunità

Sondrio, lo smart working come leva di rilancio per la città

La riflessione di Stefano Angelinis, consigliere del gruppo di minoranza Giugni Sindaco a palazzo Pretorio

Lo smart working, a causa della pandemia, è ormai diventato una prassi per molti lavoratori. Secondo Stefano Angelinis proprio questa nuova "pratica" può costituire un vantaggio per la città di Sondrio e per far sì che più giovani rimangano non solo a lavorare, ma anche a vivere proprio nel capoluogo e nell'intera provincia.

"Due anni di Covid hanno portato la consapevolezza di quanto le nostre vite siano cambiate, con abitudini destinate a rimanere nel tempo. Per territori come il nostro, toccati dagli avvenimenti del mondo e minacciati ulteriormente dai limiti locali, un’azione politica di rilancio non potrà che ricercare nuove traiettorie di sviluppo e non riproporre vecchie ricette che mal si sposano con le mutate condizioni di contesto. - ha spiegato Angelinis - Un contesto che vede, tra le abitudini post-pandemiche destinate a rimanere, in primis lo smart working, innovazione non priva di contraccolpi nell’immediato, ma che costituisce, in prospettiva, un’incredibile opportunità per territori come la Valtellina".

Nuove opportunità

"La realtà del 2022 ha consolidato infatti un fattore basilare: il crescente e sempre più insostenibile costo della vita nelle grandi città. Problema che non troppo tempo fa non aveva una facile soluzione, oggi trova, per molte professioni, delle possibilità concrete nel lavoro da remoto, che si traducono in opportunità per le aree interne e montane. Opportunità, quindi, per chi, come alcuni miei coetanei, decide di vivere in Valtellina senza rinunciare al proprio lavoro, guadagnandone in termini di costo e qualità della vita e contribuendo così ad un possibile rilancio del territorio.- ha proseguito Angelinis - In questo periodo si parla molto, da una parte, di ripopolamento dei piccoli borghi grazie allo Smart working e, dall’altra, di necessità di ridisegnare le metropoli come delle “città a 15 minuti”, ovvero città in grado di limitare gli spostamenti dei propri cittadini per i servizi essenziali a non più di un quarto d’ora dal proprio isolato. Più che per i piccoli borghi, credo che questa sia soprattutto l’opportunità per le città medie e medio-piccole, che abbiano magari dimensioni non troppo diverse da quelle di un borgo - e i relativi benefit di vivibilità - ma che garantiscano tutti i servizi essenziali “a non più di 15 minuti”, magari a piedi o in bicicletta. Praticamente l’identikit di Sondrio".

Vocazione diversa

"In una fase di declino economico-demografico, con la crisi del commercio e le preoccupazioni per il venir meno della centralità delle banche locali, Sondrio, da città di servizi, dovrà riscoprire una nuova vocazione economica, che non può esaurirsi in una vaga e totalizzante rincorsa al turismo, il quale, seppur fondamentale, può essere soltanto una delle leve da utilizzare. - ha sottolineato sempre il consigliere di minoranza a palazzo Pretorio - L’innovazione tecnologica e lo smart working permettono in parte di superare gli eterni vincoli fisici derivanti dall’isolamento viabilistico di un territorio recentemente ribattezzato come la provincia più “scollegata” d’Italia. La possibilità di vivere a Sondrio pur lavorando per imprese la cui sede è dislocata altrove può offrire un’interessante leva di rilancio economico basata sulle scelte di vita di chi decide di fare casa e famiglia nel nostro capoluogo che, nonostante i suoi limiti, brilla sempre per la qualità della vita che è in grado di offrire. I proprietari di seconde case potranno inoltre, se non trasferirsi in pianta stabile, prolungare il proprio soggiorno in Valtellina e, con i propri consumi, contribuirne alla rivitalizzazione. In aggiunta, la sempre maggiore preponderanza di lavori basati su asset immateriali e la centralità dei software, unita alla minore importanza della collocazione fisica, renderà più fattibile lo stanziamento di imprese innovative sul territorio. Tutto questo sarà possibile se anche la politica locale saprà mettere in atto misure che siano coerenti con una visione che vada in questa direzione, in sinergia con il privato".

"Da diverso tempo come gruppo consiliare promuoviamo una riflessione su questo tema, riscontrando oggi anche interessanti prese di posizione da parte di alcuni imprenditori, che evidenziano una sempre maggiore consapevolezza che una nuova via è possibile. - ha concluso Angelinis - Un territorio bello e in cui si vive bene, ma che sia in grado di investire su questi punti di forza. Investire, oltre che sulle infrastrutture fisiche, sul capitale umano dei cittadini che lo abitano e che lo potranno abitare, puntando più che sulla volontà di “non far scappare” le giovani generazioni, sull’obiettivo di aprirsi e attrarre persone e idee nuove, acquisendo la consapevolezza che convincere le persone a vivere qui è possibile se si riuscirà a fare di Sondrio una città che non guarda solo al passato, ma investe con coraggio verso le esigenze del presente e del futuro".

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