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Protocolli non rispettati

Tamponi nelle farmacie comunali a Sondrio? Non è possibile effettuarli

Serve il rispetto di alcuni parametri su locali e personale dedicato proprio ai test anti-covid che però le stesse farmacie comunali non soddisfano

Per eseguire i tamponi anti-covid in farmacia serve il rispetto di alcuni parametri, previsti dai protocolli, che, però, proprio le farmacie comunali non sono in grado di soddisfare: ecco perchè, nonostante le numerose richieste questi test non possono essere effettuati in quelle "location".

"E' vero che la domanda dei tamponi eccede l'offerta reale in questo momento - ha sottolineato il vice sindaco di Sondrio Lorenzo Grillo Della Berta rispondendo, nel corso dell'odierna seduta del consiglio comunale all'interrogazione proposta dal consigliere Gian Mario Palotti (Giugni sindaco) - e per questo abbiamo chiesto all'amministatore unico di Aevv di intraprendere questa attività. La sua risposta, però, è stata negativa. Ci sono infatti, in base ai protocolli, alcuni parametri da rispettare, come l'ingresso e l'uscita separata di chi fa il tampone, dedicare degli appositi locali per effettuare i test, avere a disposizione del personale dedicato e, infine, anche delle postazioni informatiche per la trasmissione degli esiti e l'emissione dei certificati. Tutti requisiti che non possono essere soddisfatti dalle farmacie comunali, in cui, comunque, sono sempre in vendita tamponi rapidi che i cittadini possono effettuare a casa".

La risposta del vice sindaco Lorenzo Grillo Della Berta, però, non ha soddisfatto proprio il consigliere Palotti: "Non sono soddisfatto - ha replicato proprio Gian Mario Palotti - perchè l'amministrazione si è limitata a registrare la risposta negativa di Aevv. Se c'è l'intenzione, allora, in tal senso bisognerebbe attivarsi. Vicino alla farmacia di Piazzale Toccalli, ad esempio, c'è un locale sfitto che potrebbe essere utilizzato proprio per effettuare i tamponi. I locali, poi, non devono intendersi per forza di cemento. I cittadini fanno le corse per fare i tamponi in modo tale da tornare al lavoro o potersi vaccinare per tempo, mentre Aevv, visto l'investimento economico che le spetterebbe ha dato una risposta negativa e il Comune ha accettato passivamente questo responso".

"Credo invece - ha concluso Palotti - che il Comune, pur senza la pretesa di dare linee d'indirizzo in una partecipata di cui detiene poco più del 3% debba insistere di più e cercare di trovare risposte adeguate per i cittadini anche in caso di ulteriore risposta negativa". 

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