Sondrio, approvato il nuovo regolamento: multe e Daspo per i senzatetto
Nonostante il rinvio richiesto dalla minoranza, le modifiche entreranno in vigore presto, non prima, comunque, che sia effettivamente operativo il centro d'accoglienza diurno alla Piastra
E' stato approvata nel corso della seduta dell'ultimo consiglio comunale, la modifica al regolamento di polizia urbana che introduce la possibilità per le forze dell'ordine di sanzionare i clochard con multe o con il Daspo urbano in casi e contesti particolari.
La modifica
Come illustrato già in una commissione dello scorso 14 settembre da Mauro Bradanini, comandante della polizia locale, la modifica "integra il decreto legge 14 del 2017 (il cosiddetto Minniti, ndr), poi tramutato nella legge 48, ed è stata pensata per arginare i fenomeni che interessano tutte le citta?, come le occupazioni stanziali indebite, spesso accompagnate da atti di devianza. Credo che sia uno strumento valido perchè mette le forze dell'ordine di poter contrastare fattivamente quelle pratiche che provocano insicurezza nei cittadini. Ora gli agenti potranno applicare, in prima istanza, una sanzione amministrativa pecuniaria, da 100 a 300 euro, oltre che avere la possibilità di dare l'ordine immediato di allontanamento. L'aspetto sicuramente più importante è la possibilità data al questore di emettere un divieto d'accesso ai luoghi".
Nello specifico sarà proibito "ostacolare o rendere difficoltosa la libera fruizione dei servizi, utilizzare le aree pubbliche per pernottare, sedersi o sdraiarsi a terra o sulle panchine con modalita? stanziali, pregiudicare il decoro ed il profilo igienico-sanitario delle aree oltre che esercitare condotte tese a condizionare la libera circolazione e la fruizione degli spazi da parte delle persone".
Le aree coinvolte dai nuovi divieti saranno: "tutti i parchi e giardini pubblici, aree verdi cittadine, monumenti, chiese e cimiteri, androni, sottopassi e cavalcavia, palestre e campi sportivi, centri commerciali, stazione ferroviaria e autostazione, aree di sosta riservate allo stazionamento di veicoli a motore pubbliche o ad uso pubblico, ospedale e case di cura. Inoltre, verrà interdetto tutto il centro città, nel perimetro compreso tra via IV Novembre, via vicolo Orti, via Quadrivio, via Lavizzari, via Angelo Custode, via Longoni, piazza Cavour, via Romegialli, piazzetta Carbonera, via De Simoni, via Delle Prese, via Trento, via Trieste e via Fiume.
Richiesta di rinvio
La minoranza aveva però chiesto, con un Ordine del giorno urgente presentato in occasione del consiglio comunale di venerdì il rinvio di queste modifiche, ritenute eccessivamente sanzionatorie e, piuttosto di proseguire con il confronto con le associazioni del terzo settore.
"A Sondrio, che è la città tra l'altro prima nelle classifiche di gratificazione e soddisfazione dei cittadini - ha sottolineato Simone Del Curto, consigliere di Futuro Insieme - non c'è allarme sociale e nel centro storico i senza tetto sono aiutati. Prima, dunque, di pensare a scelte sanzionatorie dobbiamo crederci se è stato fatto tutto il possibile per aiutare i senzatetto. Riconosciamo in tal senso l'impegno dei servizi sociali e dell'amministrazione comunale e quello che chiediamo, infatti, è solo un rinvio delle modifiche all'articolo 7 almeno finché alla Piastra non sarà pronto il centro diurno che possa soddisfare le esigenze minime di queste persone".
La richiesta presentata nell'Ordine del giorno era stata sostenuta anche da una lettera firmata da varie associazioni del terzo settore e le parole di Del Curto poi ribadite anche da altri esponenti della minoranza nel corso del lungo dibattito che ha preceduto l'approvazione della modifica del regolamento.
Giunta e maggioranza, però, sono stati irremovibili nel votare, compatti, la modifica proprio al regolamento: "La lettera ricevuta dalla Caritas mi ha sinceramente stupito e rattristato - ha sottolineato il sindaco Marco Scaramellini - perchè firmata da associazioni e persone, non da tutte, che erano anche presenti alle riunioni in cui si è parlato della modifica del regolamento. Tra l'altro proprio nella lettera la Caritas sottolinea "in base a quanto appreso dagli organi di stampa" e questo mi è dispiaciuto perchè con loro ho sempre parlato e il confronto è stato molto positivo".
"Le iniziative che stiamo prendendo - ha proseguito Scaramellini - arrivano anche da sollecitazioni giunte da cittadini e associazioni: spesso purtroppo chi dorme all'aperto lo fa perchè non accetta aiuto e ricovero nelle strutture che mettiamo loro a disposizione. E' successo, ad esempio, in uno degli scorsi weekend, molto piovoso, quando, nonostante non riuscissero a ripararsi da nessuna parte, un uomo e una donna non hanno accettato la sistemazione che gli abbiamo proposto. Ho chiesto ai servizi sociali di verbalizzare gli interventi e di intensificare la presenza per cercare di intercettare le esigenze di chi dorme all'aperto. Ribadisco, però, che spesso chi non dorme sotto un tetto offerto dal Comune lo fa perchè purtroppo non accetta e non vuole. Credo che ora stiamo facendo un buon lavoro".
"Questo regolamento - ha voluto precisare sempre il primo cittadino del capoluogo - non è fatto per mortificare chi ha già problemi, ma dà la possibilità alle forze dell'ordine di intervenire quando serve. E, in tal senso, i cittadini ci tempestano di segnalazioni. Ci sono 12 senzatetto che conosciamo, quasi tutti non di Sondrio, e che stiamo già aiutando. Di loro poi solo tre o quattro dormono all'aperto. Altri arrivano occasionalmente. Ho risposto alla lettera della Caritas che aveva quattro richieste: la prima era quella di ritardare il nuovo regolamento, ma non vogliamo tornare indietro, anche perchè è in atto il confronto con il terzo settore. In più il regolamento stesso entra in vigore dopo un mese e serve anche un'apposita ordinanza, quindi sarà in funzione il centro per la povertà alla Piastra che prevediamo di aprire entro fine ottobre. In più si chiede di aprire un gruppo di confronto con la cittadinanza e un tavolo di lavoro con gli altri Comuni del mandamento".
"Sono tutte richieste - ha concluso Scaramellini - che mi lasciano tranquillissimo: il regolamento è ponderato, richiesto anche dalla Questura e indirizzato a chi conosciamo. Stiamo già dando risposta alle richiesta che ci fa la Caritas e stiamo intensificando il lavoro dei servizi sociali per dare attenzione ai casi che meritano e ai casi gravi. Contemporaneamente ci sono però anche situazioni che vanno corrette e il regolamento ci aiuterà a farlo".