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Oggi in consiglio

Sanità, Regione Lombardia approva la riforma

La cosiddetta "Legge di potenziamento regionale" si concentra su prevenzione, reti di prossimità e piano pandemico

E' stata approvata oggi, dal consiglio regionale lombardo, la Legge di potenziamento della Sanità lombarda che il consigliere valtellinese della Lega Simona Pedrazzi ha definito ricca di "novità fondamentali per garantire un’offerta sanitaria sempre più all’altezza delle esigenze ed efficace nell’affrontare le emergenze".

I contenuti

La novità principale riguarda il potenziamento delle reti di prossimità. L’individuazione e la conseguente realizzazione degli Ospedali di Comunità e delle Case della Comunità consentirà di potenziare l’offerta sanitaria territoriale, la continuità assistenziale ospedale-territorio e di permettere ai cittadini di fruire dei servizi con una maggiore prossimità. Da sottolineare anche l’istituzione degli Ambulatori Sociosanitari Territoriali che saranno la casa dei medici di famiglia riuniti in rete e/o cooperativa che potranno effettuare prestazioni e esami diagnostici a bassa intensità. In questo modo si potrà mitigare l’affollamento delle agende degli ospedali e migliorare l’appropriatezza clinica.

Viene, inoltre, istituito il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive a supporto della gestione delle emergenze epidemiche e pandemiche come ente controllato dall’amministrazione regionale. Quindi, è istituito il Piano pandemico regionale che, in ossequio a quello nazionale, declina l’azione operativa a livello locale.

Dopo l'esperienza legata al covid-19, che ha evidenziato quanto sia fondamentale potenziare la prevenzione e il comparto della salute mentale vengono potenziati i Dipartimenti di prevenzione e di salute mentale, costituiti quali articolazioni delle ASST. I dipartimenti di prevenzione sanitaria hanno funzioni di governo ed erogazione delle prestazioni per la tutela della salute della popolazione, mentre i dipartimenti di salute mentale gestiscono la domanda connessa alla cura, all'assistenza e alla tutela della salute mentale nell'ambito del territorio di riferimento.

A livello organizzativo, per rafforzare il collegamento fra rete d’offerta e territorio, vengono istituiti i distretti (uno ogni 100.000 abitanti, uno ogni 20.000 abitanti nelle aree montane e nelle aree a scarsa densità abitativa), anch’essi costituiti quali articolazioni delle ASST, con funzioni di governo ed erogazione delle prestazioni distrettuali, prevedendo un adeguato coinvolgimento dei sindaci e degli enti locali. Quale figura direttiva del distretto può essere nominato anche un medico di medicina generale con almeno 10 anni di esperienza al fine di favorire una reale cooperazione e integrazione della medicina di famiglia con l’offerta erogativa delle aziende sanitarie. Il distretto è, inoltre, il luogo di confronto con i sindaci e gli amministratori locali che sono coinvolti nelle scelte programmatiche in ambito sanitario, sociosanitario e sociale attraverso l’espressione di un parere obbligatorio.

La legge approvata assegna alle Asst l’attuazione degli atti di indirizzo, di pianificazione e di programmazione regionali con le connesse attività di programmazione ed organizzazione dei servizi a livello locale, sulla base della popolazione di riferimento, mentre attribuisce alla Regione la funzione di accreditamento istituzionale delle strutture pubbliche, private e dei professionisti che ne facciano richiesta. I controlli sono effettuati dalla Regione, tramite l’Agenzia di controllo (ACSS), in seguito alle assegnazioni delle funzioni di vigilanza e controllo degli erogatori privati accreditati di valenza regionale o extraregionale con cui la Regione ha stipulato gli accordi contrattuali.

Infine, ampia rilevanza è stata data anche ai pazienti, alle loro organizzazioni, al volontariato e al terzo settore con lo scopo di collaborare con il personale sanitario, nell’ottica dell’umanizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari e in un’ottica sussidiaria, favorendo momenti di aggregazione ed ascolto delle realtà associative. Le associazioni collaboreranno con la Regione nella definizione del Piani Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA).

Le risorse

La Lombardia è così la prima regione italiana a recepire le disposizioni del PNRR e ad attuarle attraverso la revisione della propria legislazione e all’allocazione di risorse dedicate. I fondi in arrivo dall’Europa sono quantificabili in 1,2 miliardi di euro: a questi si aggiungeranno diverse centinaia di milioni di euro messi a disposizione da Regione Lombardia. Buona parte del totale sarà impiegato per il potenziamento della rete territoriale (567 milioni), per la realizzazione del Centro per la prevenzione delle malattie infettive (85 milioni), per il potenziamento rete di offerta (1,3 miliardi) ma anche per il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (451 milioni di euro) e della telemedicina (166 milioni di euro).

“L’impianto della legge - ha spiegato Simona Pedrazzi - si fonda sul principio One Health, finalizzato ad assicurare globalmente la protezione e la promozione della salute, tenendo conto della stretta relazione tra la salute umana, la salute degli animali e l’ambiente e la valorizzazione dell’attività sportiva e motoria quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione e quale elemento fondamentale di un corretto stile di vita. Il benessere e la salute del cittadino, quindi, al centro di tutto. Importantissimo, inoltre, il coinvolgimento dei sindaci e delle autonomie locali nelle politiche sanitarie, delle associazioni di volontariato nella definizione dei piani terapeutici e nell’integrazione dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari nel sistema sanitario lombardo, per una sanità sempre più condivisa ed efficiente".

La soddisfazione dei vertici regionali

"Accolgo con grande soddisfazione l'approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione. - ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana - La pandemia ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la 'Legge 23' aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla "cura" al "prendersi cura". Con gli stanziamenti del PNRR, poi è stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini. Questi ultimi due anni hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento".

"Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che a vario titolo hanno dato un contributo forte e importante per raggiungere questo importante traguardo. Ancora una volta ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità. - ha fatto eco Letizia Moratti, assessore al welfare i vicepresidente di Regione Lombardia - Un lungo percorso che ho seguito con grande attenzione, sia nella fase preparatoria, con l'ascolto degli stakeholder e con le sedute della Terza Commissione, sia nel dibattito di questi giorni in Aula. Durante tutti questi passaggi ho potuto cogliere riflessioni approfondimenti e suggerimenti che terrò sempre ben presenti per dar seguito alle differenti indicazioni e perché nulla vada disperso".

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