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Referendum, PD Morbegno: "Dimostrazione del fallimento dei 5 anni di Maroni"

Gusmeroli: “Come si fa a esser contenti di aver portato poco più di un lombardo su tre a votare su un quesito sul quale, in sostanza, tutti sono d’accordo?”

“Maroni è riuscito nel miracolo: ha trasformato una consultazione su un quesito che vedeva quasi tutti d’accordo in una sorta di costosissimo sondaggio d’opinione che, nonostante una campagna martellante pagata coi soldi dei lombardi, ha mostrato la fragilità delle politiche del governatore regionale e del suo partito.” Ha dichiarato in una nota Federico Gusmeroli, coordinatore del Circolo PD di Morbegno e Bassa Valle. “L’autonomia è una cosa seria, come il nostro partito ha più volte ricordato in questi mesi, e va costruita con un percorso partecipato, condiviso e costruito giorno dopo giorno a partire dai territori: non può essere ridicolizzata attraverso promesse impossibili da mantenere né utilizzata a fini elettorali, in vista delle prossime elezioni regionali. La scelta di Maroni - a fronte delle ripetute e manifeste aperture di disponibilità da parte del Governo centrale di dialogare da subito per assegnare maggiori funzioni alla nostra Regione - di proseguire con l’indizione di una consultazione non vincolante che è costata oltre sessanta milioni di euro è stata dettata dalla paura di perdere le prossime elezioni regionali e ha spinto molti elettori del PD e molti cittadini a restare - coscientemente e spesso dolorosamente - a casa.”

“Non è un caso che i vertici della Lega abbiano di continuo abbassato l’asticella, fino a Maroni che qualche giorno fa - ultimi sondaggi alla mano - ha parlato di 34%: ma come si fa a esser contenti di aver portato poco più di un lombardo su tre a votare su un quesito sul quale, in sostanza, tutti sono d’accordo?” fa notare Gusmeroli. “Questa cifra evidenzia il fallimento di un Governatore che cinque anni fa era stato eletto dalla maggioranza dei lombardi e che in tutto il mandato non è stato capace di fare nulla, se non tergiversare e impegnare sessanta milioni di euro in una consultazione non necessaria e non vincolante."

"La richiesta di ulteriori competenze al Governo necessiterà di un percorso lungo e complesso, come ci ricorda l’esperienza di dieci anni fa, quando furono proprio Maroni e Zaia a bloccare e deludere le richieste della nostra Regione.” ha concluso l'esponente dem, ricordando che fu proprio il Governo Berlusconi, nel quale sedevano i due attuali governatori di Lombardia e Veneto, a stoppare la richiesta presentata dall’allora governatore lombardo Formigoni. "Ora che la lunga e martellante propaganda referendaria è terminata, Maroni farebbe bene ad occuparsi finalmente, in questi mesi che restano prima della fine della legislatura regionale, dei diversi problemi della nostra regione, in particolare delle condizioni della sanità e del trasporto pubblico. I cinque anni della sua presidenza sono stati per ora totalmente incolori: come Partito democratico siamo pronti per raccogliere la sfida e, al fianco di Giorgio Gori, dare finalmente una svolta alla nostra Regione."

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