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Del Barba via dal PD dopo lo scisma di Renzi, Curti: «Non condivido l’operazione»

Il segretario provinciale dei Democratici: «I tempi ed i modi sono sbagliati, si creano danni per il partito e per il Governo»

«Non è una bella notizia, non condivido l’operazione e credo sia un errore imporre ai Democratici l’ennesima divisione». Ha scelto parole dirette Giovanni Curti, segretario provinciale del Partito Democratico in Valtellina e Valchiavenna, per descrivere la scelta di Matteo Renzi di uscire dal PD e formare un nuovo soggetto politico “Italia Viva”.

Parole schiette con cui Curti analizza la situazione venutasi a creare all'interno del suo partito, orfani ora di «una dozzina di senatori e 20-25 deputati, compreso Mauro Del Barba, unico parlamentare PD della nostra provincia, il quale esce dal gruppo PD alla Camera dei Deputati e conseguentemente dal Partito Democratico».

Una decisione attesa

«Intendiamoci non è una sorpresa, le voci su questa operazione giravano da tempo. I tempi ed i modi sono sbagliati, si creano fibrillazioni dannose per il partito e per il Governo che ha bisogno di sostegno. Su questo spero che Renzi mantenga gli impegni per un sostegno solido e duraturo fino a fine mandato. Le scelte personali anche se non condivise vanno rispettate» ha spiegato il segretario provinciale.

Il rilancio per il futuro

«Ora il Partito Democratico si trova di fronte all’ennesima sfida. Rilanciare l’azione politica con forza, con una nuova agenda pensando al futuro degli italiani, al lavoro, all’ambiente, alle imprese, alla scuola, agli investimenti. Nelle prossime settimane verranno organizzati incontri aperti, assemblee in cui i nostri iscritti e tutti i cittadini potranno ragionare sul nuovo Governo e sul suo programma, sul partito esprimendo la propria opinione e facendo proposte. E’ il momento di costruire, di ripartire, di innovare. In un mondo che cambia non possiamo stare fermi. Con calma e senza isterismi ma è necessario rivedere la visione, i modi di stare assieme e rinnovare e formare la classe dirigente» ha concluso Curti.

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