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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Majorino in Valtellina per ricostruire la Lombardia

Il comizio del candidato del centrosinistra alla presidenza di Regione Lombardia: "In questi anni in tanti hanno raccontato di rappresentare gli interessi di queste terre senza farlo realmente. La questione della sanità è emblematica"

Uscire dal Palazzo, da Milano, per raggiungere i territori ed ascoltarli. È con questa convinzione che Pierfrancesco Majorino, candidato presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Lombardia, si è presentato a Sondrio, nella serata di giovedì 2 febbraio, per incontrare i candidati della sua coalizione oltre che numerosi sostenitori. "Regione Lombardia è stata troppo all'interno del 'palazzo', soprattutto negli ultimi 5-10 anni, sottraendosi dal confronto con le comunità locali. Credo che tutto questo sia una grande occasione perduta. Noi dobbiamo riscrivere un ruolo molto diverso a questa istituzione, per renderla capace di stare nel mezzo, tra i lombardi", ha spiegato l'ex assessore milanese.

Tanti i temi trattati lungo la serata, svoltasi presso l'auditorium "Torelli" del capoluogo: dalla sanità alle Olimpiadi, passando dalla tutela del territorio, dalle infrastrutture e dal ripristino dell'ente provinciale. Un comizio franco, nel quale Majorino ha spesso chiamato in causa chi ha gestito la Lombardia e la provincia di Sondrio negli ultimi 20 anni, quella Lega di Salvini, Fontana e Sertori, tanto radicata in Valtellina e Valchiavenna da rendere la sfida elettorale "particolarmente tosta".

"In questi anni in tanti hanno raccontato di rappresentare gli interessi di queste terre. Io credo che gli interessi di queste terre non li abbiano fatti. La questione della sanità, ad esempio, è emblematica. Altro che interessi delle comunità. Non è dignitoso quello che si sta vivendo con la vicenda incredibile dell'ospedale di Sondalo e con le scelte che ha subìto la Valchiavenna. Senza dimenticare, anche in questi territori, il tema enorme delle liste d'attesa. E mentre tutto questo accadeva, cresceva una privatizzazione strisciante. Penso non sia accettabile dire ai lombardi e ai cittadini della Valtellina, se volete farvi curare pagate. È una cosa indegna, tra l'altro contro quanto sancito dalla nostra Costituzione", ha commentato il candidato del Pd.

"Dobbiamo ricostruire i servizi socio-sanitari, nella dimensione della cultura della prossimità e della relazione, con la comunità, con il territorio. Per questo vogliamo fare un provvedimento di emergenza, entro i primi 100 giorni dall'elezione, per affrontare il tema delle liste d'attesa. Senza dimenticare che abbiamo bisogno, anche in Valtellina e Valchiavenna, di ospedali di alta qualità in contesti dove in passato non sono mai stati realizzati. Inoltre serve una rete sanitaria capace di andare oltre l'ospedale, con la presenza costante e distribuita di medici di medicina generale sui territori, i quali devono essere aiutati in quel processo di 'sburocratizzazione' necessario per la loro funzione".

Rete tra istituzioni

Per progredire serve fare rete, in primis istituzionale. Ne è fortemente convinto Pierfrancesco Majorino, favorevole al superamento della legge Delrio per un rilancio effettivo degli enti provinciali. "Le Province devono avere più strumenti e mezzi, soprattutto in un territorio come questo, e la Regione deve 'mettersi in viaggio' per stipulare dei patti in ogni provincia, per dialogare con l'istituzione provinciale, ma anche direttamente coi sindaci, con le forze sociali e con le organizzazioni di categoria. La Regione deve essere un ente che programma, pianifica e che sta nel mezzo delle relazioni, va rimessa in cammino. Serve fissare obiettivi e finalità, per poi verificare i risultati: la Regione deve essere questo, altrimenti non ha utilità pubblica".

Elezioni regionali - Pierfrancesco Majorino a Sondrio

È in quest'ottica che per il candidato del centrosinistra occorre portare a termine la legge sulla montagna. Una novità importante che permetterbbe di "cambiare l'attenzione che la Regione riserva alla provincia di Sondrio". "Lo dico con il massimo rispetto, ma le cose che sono state fatte in questi anni, con la concessione di un po' di mance a destra e a manca a qualche amico, per fare politiche di sviluppo in questi territori, vanno superate. Servono scelte significative come il sostegno al mondo della piccola-media impresa, del mondo agricolo e degli allevatori", ha sottolineato facendo riferimento al modus operandi della Lega, seppur senza mai nominare il partito esplicitamente. 

"Trenord da ribaltare"

Sulle infrastrutture Majorino ha le idee convinte. Se da una parte lo opere infrastrutturali, tra l'altro inserite nel dossier olimpico, andranno necessariamente portate alla luce, dall'altra la questione ferroviaria è più complessa e generale. "Oggi ci si mette lo stesso tempo di 52 anni fa a passare da Milano a Sondrio e viceversa in treno. Questo è incredibile. Il trasporto pubblico regionale è indecente, Trenord va ribaltata. Mi piacerebbe ricordarlo anche a quelli che dicono di rappresentare meglio di noi gli interessi di queste terre. Finché lasci Trenord così come è non stai rappresentando gli interessi di nessuna terra della Lombardia, stai semplicemente non disturbando il tuo amico che hai messo lì a gestire".

"Le Olimpiadi devono essere un traguardo che ci consente di immaginare una fase diversa di sviluppo e di rapporto con la montagna. Io sono un appassionato totale della montagna, quindi guai a pensare ad un mondo senza sci. Però è necessario aprire con il mondo degli operatori della montagna un confronto serio, su come si immaginano le traiettorie di sviluppo del loro comparto, che è così bello e ricco di valore", ha aggiunto l'europarlamentare Dem .

Non di poco conto la questione ambientale, intesa come tutela del territorio e come cambiamento climatico. "Per noi giustizia climatica e giustizia sociale vanno insieme. Vogliamo fare interventi in relazione alla cultura della sostenibilità ed evitare che essi producano ferite sociali, perché l'ambientalismo non è il delirio dei 'salotti' ma la necessità di cambiare il modello ed aiutare tutti i soggetti a stare dentro a questo cambiamento. Oggi c'è il rischio di creare danni enormi. La vogliamo vedere questa realtà o vogliamo continuare a rimanere immobili, tanto poi se ne occuperà qualcuno?", ha spiegato richiamando al tema dell'inquinamento e del surriscaldamento globale.

Voto utile

Infine Majorino ha fatto appello ai presenti per uno sforzo prima delle elezioni in programma il 12 re 13 febbraio prossimi, affinchè si facciano promotori della sua candidatura. "Dite ai lombardi che se vogliono lasciare le cose così come sono hanno addirittura due candidati da poter scegliere (Fontana e Moratti, ndr). Se invece si vuole il cambiamento bisogna votare per noi, anche ricorrendo al voto disgiunto (preferenza espressa per un candidato consigliere di un'altra coalizione, ndr). Lo dico con rispetto, ma il voto a Letizia Moratti, che arriverà terza, è un voto totalmente sprecato. Sono convinto che tanti cittadini del Terzo Polo ci voteranno perché molti temi ci uniscono. Non facciamoci incantare dei conflitti che nascono a Roma. Occorre un voto utile". 

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