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"Sanità, territorio e infrastrutture", Letizia Moratti a Sondrio in vista delle elezioni regionali

L'ex vicepresidente di Regione Lombardia in città insieme al "suo" candidato Christian Borromoni: "Visita per ascoltare le persone e affinare il nostro programma. Al Morelli ho voluto io il professor Melazzini"

Letizia Moratti corre per guidare Regione Lombardia. "Una candidatura che vuole andare oltre i partiti", come lei stessa l'ha definita, presentata nella tarda mattinata di mercoledì 28 dicembre, a Sondrio. Affiancata dal capolista Christian Borromini, dopo una passeggiata tra i commercianti del capoluogo, ha incontrato la stampa per il lancio della sua campagna elettorale in previsione delle votazioni del 12 e 13 febbraio 2023. "Oggi la visita a Sondrio è per ascoltare e confrontarmi con le persone di qui e poter affinare il nostro programma. Questa provincia è bellissima ma va rilanciata, soprattutto nell'ambito dell'agricoltura montana: con il recupero degli alpeggi, un maggiore sostegno economico agli agricoltori, con il ripristino dei sentieri e la coltura del bosco per far fronte a situazioni di dissesto idrogeologico, così come interventi per prevenire il discioglimento dei ghiacciai con la conseguente siccità in tutta la regione".

"La scelta di candidarmi nasce da un'analisi. La Lombardia non cresce da 10 anni ed ha due province con il PIL inferiore alla media italiana, Pavia e Lodi, e due 'al limite', Sondrio e Varese. Solo l'anno scorso abbiamo perso 17mila imprese. Per questo ho sentito la necessità di mettermi a disposizione della mia Regione dopo aver fatto un'esperienza positiva con l'Expo di Milano dove sono riuscita ad attrarre investimenti e a ridare slancio alla città nello scenario turistico internazionale, facendola diventare una delle mete più visitate al mondo. Ora voglio mettere a disposizione della Lombardia la mia esperienza. Le potenzialità nella regione sono tantissime, il territorio è un territorio differenziato meraviglioso, che però necessita di politiche che abbiano la capacità di far tornare a crescere questa nostra bellissima Lombardia", ha spiegato l'ex vicepresidente ed assessore al Welfare.

L'importanza della sanità

Proprio sulla sanità Letizia Moratti ha voluto essere chiara, spiegando le motivazioni che nel gennaio 2021 l'avevano spinta ad accettare la proposta di Attilio Fontana di prendere il posto di Giulio Gallera. "Sono stata chiamata per risolvere le gravi criticità che riguardavano la sanità in Lombardia e le ho risolte. Per quanto riguarda il piano vaccinale ho messo in campo delle azioni particolarmente incisive: ho cambiato il fornitore della piattaforma telematica, passando da Aria a Poste Italiane, ed ho preteso l'azzeramento dei vertici di Aria stessa perchè incapaci di gestire la situazione. Con queste azioni il piano vaccinale lombardo è decollato, arrivando a primeggiare in Italia ed in Europa. Oltre a ciò, ho implementato la riforma della sanità territoriale con investimenti e tempistiche certi. Inoltre, ho avviato un lavoro per la riduzione delle liste d'attesa, soprattutto in ambito chirurgico-oncologico. In due anni non è possibile fare tutto ma i risultati si sono visti, senza dimenticare che altri effetti si vedranno nei prossimi mesi. Una delle cose chi più mi ha spinto a candidarmi è la volontà di completare i lavori iniziati nell'ambito della sanità".

Tra i temi più urgenti da affrontare per l'ex sindaco di Milano vi è quello relativo ai medici di medicina generale perchè "hanno un contratto nazionale e le Regioni non hanno nessuna leva per indirizzarli dove è necessario". "Insieme al Governo Draghi avevamo scritto una riforma, già sottoscritta da tutte le sigle sindacali, che doveva andare in Consiglio dei Ministri quando vi è stata la sfiducia. Lancio un appello al ministro della Salute affinché possa tirare fuori dal cassetto il provvedimento già pronto. Anche in questa provincia le case e gi ospedali di comunità devono avere medici di medicina generale, ma troppo spesso, nelle aree periferiche svantaggiate, nelle aree di montagna, è più difficile averli. Con questo provvedimento sarebbe, anzi sarà, possibile averli. So quanto sia importante nelle valli, dove i paesi sono lontani l'uno dall'altro e le strade sono di non facile percorrenza, avere il medico più vicino possibile", ha illustrato Letizia Moratti.

"Ho voluto io Melazzini al Morelli"A proposito di sanità Letizia Moratti ha voluto dire la sua sulla situazione locale, senza dimenticare il lavoro fatto per l'ospedale "Eugenio Morelli" di Sondalo. "A questa provincia vanno garantiti i presidi sanitari del territorio, vanno mantenuti e rilanciati gli ospedali di Sondalo, Sondrio e Chiavenna. Quando sono arrivata in Alta Valtellina c'era una situazione di grande criticità e difficoltà. Piano piano siamo riusciti a minimizzare le criticità e, da ultimo, ho voluto la nomina del direttore Melazzini come direttore del 'Morelli'. So che la nomina è stata molto apprezzata, per me resta un punto fermo, non solo per il mantenimenti del presidio ospedaliero, ma anche per il suo rilancio"

Commercio, viabilità ed autonomia

Due gli altri grandi temi in cui Letizia Moratti intende intervenire una volta eletta: il commercio e le infrastrutture. Se da una parte sono necessarie delle politiche in difesa dei commercianti, aggrediti oggigiorno dalla forte concorrenza delle vendite online, è il tema infrastrutturale a destare particolare preoccupazione. "Il sistema degli investimenti nelle infrastrutture lombarde ha sempre privilegiato l'area milanese. Tutto questo va riequilibrato. Per quanto riguarda i trasporti ovunque io vada raccolgo critiche e segnalazioni su Trenord. È evidente che una governance gestita 50-50 (tra pubblico e privato, ndr) non può funzionare. Già questa è un'assoluta stortura. Sono andata a verificare quanto è stato fatto in Francia e Germania. Dove il trasporto pubblico è stato messo a gara c'è stato un incremento della qualità ed una diminuzione dei costi del 30%. Nel mio programma ci sarà la 'messa in concorrenza' del trasporto pubblico".

Infine un pensiero Letizia Moratti l'ha voluto dedicare alla gestione del territorio, alla luce delle difficoltà intrinseche delle vallate valtellinesi e valchiavennasche. "Le aree interne vanno allargate, includendo almeno l'area del Morbegnese". Una condizione che potrebbe esser favorita da quella autonomia tanto cara alla Lega, vecchia casa proprio di Christian Borromini. "L'autonomia per Regione Lombardia è importante. Non capisco perchè fino ad oggi non si sia concluso questo percorso con il passaggio delle 23 competenze stabilite negli accordi Stato-Regioni" ha dichiarato la politica.

La convinzione di Borromini

In tal senso Borromini è apparso determinato a rappresentare la Valtellina nella prossima Legislatura lombarda. "In questi anni la politica amministrativa della provincia di Sondrio è stata lasciata sola, sia i cittadini sia gli amministratori locali. Non ci sono più i bei tempi 'politici', quando ci si trovava con tanti amministratori, sindaci e consiglieri, per cercare di capire come risolvere le problematiche del territorio ed anticipare le difficoltà. Con Letizia Moratti mi è tornata la voglia di 'combattere'. Ho aderito al suo progetto perchè è civico. Sono 4 anni che non ho più la tessera della Lega, nonostante abbia ancora all'interno del partito tantissimi amici". Nei prossimi giorni l'ex vicepresidente lombarda tornerà in provincia di Sondrio per presentare i candidati della sua lista (oltre a Borromini vi sarà anche una donna) oltre a quelli del Terzo Polo di Renzi e Calenda pronti a sostenerla.

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