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Del Barba incontra delegazione ticinese per rafforzare la cooperazione transfrontaliera

Casellario giudiziario, frontalieri e viabilità al centro dell’incontro del senatore morbegnese con le autorità svizzere

“Per un territorio di frontiera come il nostro, il continuo e proficuo dialogo con i vicini è una necessità fondamentale in moltissimi ambiti: devo dunque ringraziare l’ambasciatore svizzero in Italia, Giancarlo Kessler, che come sempre con grande disponibilità organizza momenti di confronto finalizzati al continuo miglioramento dei rapporti tra i nostri Paesi.” Ha dichiarato il senatore Mauro Del Barba, a margine dell’incontro odierno con l’ambasciatore svizzero in Italia e il Presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Paolo Beltraminelli.

“Nell’incontro di oggi abbiamo discusso dei principali temi della cooperazione transfrontaliera. Molti i temi all’ordine del giorno: dalla vicenda del casellario giudiziale, in via di risoluzione, agli accordi in materia di frontalierato. Al presidente Beltraminelli ho posto il tema degli accordi bilaterali in materia di formazione professionale, volti a rinforzare la qualità del lavoro delle zone di frontiera, raccogliendo molto interesse da parte della delegazione ticinese, anche in vista di futuri programmi Interreg.”

“Sappiamo bene che moltissimi valtellinesi e valchiavennaschi lavorano in Svizzera, ed è importante che siano tutelati sotto tutti gli aspetti, a partire da quello fiscale: per questo motivo abbiamo discusso a lungo anche della futura tassazione dei lavoratori frontalieri. ” ha concluso l’esponente del Partito democratico. “Un tema sul quale la discussione è aperta da anni, con diversi alti e bassi ma con un punto fermo: è necessario rivedere gli accordi del 1974. Con la delegazione svizzera abbiamo condiviso che qualunque scelta verrà fatta dai rispettivi parlamenti dovrà esser graduale e soprattutto dovrà consentire un reciproco scambio, senza eccessive penalizzazioni per i lavoratori e continuando a prevedere fondi da destinare alle zone di confine, per renderle sempre più luoghi dell'incontro e dello scambio e sempre meno i luoghi delle chiusure e delle differenze.”

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