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Stop totale

Treni, chiude per tutta l'estate la linea Tirano-Colico

La rabbia dei sindacati: "Diversi aspetti dell'iniziativa sono poco chiari"

E' in arrivo un'estate da incubo per i pendolari e i turisti che sceglieranno la Valtellina (e il treno) per le loro vacanze: dal 26 giugno al 9 settembre, infatti, verrà completamente chiusa la linea ferroviaria da Tirano e Colico per dei lavori di manutenzione programmati da Rfi e che riguardano la sostituzione delle rotaie sulla tratta della lunghezza di 70 chilometri.

Verranno quindi cancellate, e rimpiazzate da autobus sostitutivi le corse, ben 64 al giorno.

Aspetti poco chiari

Naturalmente, non si sono fatte attendere le reazioni da parte delle organizzazioni sindacali, in un mix di rabbia, stupore e preoccupazione: "Diversi sono gli aspetti poco chiari dell'iniziativa per i quali vorremmo delle risposte da parte di Rfi, in qualità di mandataria della lavorazione in oggetto. Vorremmo innanzitutto capire perché i lavori da effettuare (sostituzione delle rotaie), che sono in realtà di routine, comportano in questo frangente specifico ben 75 giorni di chiusura completa della linea, - ha sottolineato Andrea Frangiamore, segretario provinciale di Sondrio e Lecco della Filt-Cgil - quando potrebbero essere eseguiti nelle ore notturne come avviene di norma, tanto più se venisse confermata la notizia che sul mercato non sarà disponibile la quantità di materiale necessaria a completare tutta la tratta".

Disagi ingenti

"Rfi dovrebbe esplicitare come intende affrontare i disagi causati in termini di viabilità da questo stop così prolungato. - ha proseguito Frangiamore - Considerando che i treni diretti necessitano di 3-5 bus sostitutivi, se si moltiplicano questi numeri per le 64 corse giornaliere si ha un totale di 120 corse autobus che per oltre due mesi intaseranno le strade, senza contare poi i mezzi pesanti che dovranno trasportare i prodotti aziendali in sostituzione dei treni merci (ad esempio la Levissima). Questo ingente aumento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla Superstrada 36 e 38 non potrà che avere pesanti ricadute sia da un punto di vista ambientale, con un incremento dell'inquinamento nelle zone dell'altolago e della Valtellina, sia per la stagione turistica, inevitabilmente compromessa, oltre a pesanti risvolti sulla vita dei pendolari".

Preoccupazione per i lavoratori

Tutto questo senza dimenticare nemmeno gli effetti su chi, sulla tratta Tirano-Colico lavora quotidianamente: "Vorremmo capire quali saranno le implicazioni per i lavoratori normalmente attivi sulla tratta, che a oggi non hanno garanzie su come saranno impiegati e su quali mansioni saranno loro assegnate. - la preoccupazione del segretario provinciale Filt-Cgil - Siamo in attesa di conoscere il piano dell'azienda, ma è probabile che ci saranno parecchi esuberi temporanei di personale e che le ferie fruibili non saranno sufficienti a coprire l'intero periodo di inattività".

Disastro annunciato

"Ci sembra incredibile che un tema tanto delicato come quello della chiusura dell'unico tratto di ferrovia che attraversa il nostro territorio passi così in sordina. - ha concluso Frangiamore - Siamo preoccupati, oltre che per i lavoratori, su cui non ci è stata data ancora garanzia rispetto agli strumenti da utilizzare in relazione a ferie, cassa integrazione, trasferimenti temporanei o 'altro', anche per i pendolari e la stagione turistica. Ci saranno poi gravi ripercussioni ambientali, che nel 2022 dovrebbero essere una questione al centro dell'attenzione. È assurdo che non ci sia un dibattito su questo tema tra le istituzioni pubbliche: Rfi e la politica del territorio si assumano le responsabilità di quello che oggi si rappresenta come un disagio, ma che rischia di essere un disastro per l'intera valle, per chi la vive e per chi ci vorrebbe venire in vacanza".

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