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Botta e risposta

Inizio della scuola: ci saranno tutti i docenti necessari?

Da un lato le preoccupazioni della Cisl, visto l'elevato numero attuale di posti vacanti, dall'altro le rassicurazioni del dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale Vincenzo Cubelli

Si sta per concludere l'anno scolastico 2022-2023, ma già si lavora per l'avvio del prossimo e come sempre una delle questioni più spinose è quella legata alle nomine dei docenti e dell'effettiva copertura di tutte le cattedre affinché le lezioni possano iniziare regolarmente.

Preoccupazione, in tal senso, era già stata espressa dalla Cisl di Sondrio che ha ora ribadito come il quadro sulle nomine dei docenti sia tutt'altro che rassicurante dopo l'espletamento delle operazioni di trasferimento: "Dopo la pubblicazione dei trasferimenti si è soliti fare un’analisi circa la situazione dei posti docenti rimasti liberi. Purtroppo, come prevedibile, su circa 2500 docenti necessari per il funzionamento delle classi autorizzate nella nostra provincia, oggi, all’appello ne mancano circa 600 - hanno puntualizzato i rappresentanti della Cisl scuola di Sondrio -. Questi numeri sono determinati dai posti rimasti disponibili dopo i trasferimenti, ben 409 in totale. Altre 150 cattedre disponibili derivano dalle ore rimaste libere a seguito dell'assegnazione dei partime; mancano, infine, un 20 cattedre determinate dalle ore residue che non sono state inserite nell’organico di diritto o che sono state nascoste in cattedre 22, 23, 24 ore risultanti a SIDI, cattedre non rispettose della normativa vigente ma che, si spera, vengano attribuite in organico di fatto".

"Con quasi un terzo dei docenti mancanti, necessari a garantire il diritto allo studio di tutti gli alunni frequentanti le classi autorizzate dal dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, il dottor Vincenzo Cubelli, è giusto nutrire qualche preoccupazione per un sereno avvio del prossimo anno scolastico -. spiegano dalla Cisl di Sondrio -. La scuola vive uno stato di precarietà che rende difficile una programmazione efficace ed efficiente in quanto, ad oggi, non è dato sapere se e quando tali risorse, in modo particolare quelle relative alle ore residue che non appaiono in organico di diritto, verranno attribuite. Auspichiamo, quindi, che chi è responsabile di tali scelte intervenga al più presto per permettere al personale di ciascun istituto scolastico insieme al Dirigente Scolastico di avere certezza sulle risorse attribuite e poter delineare, fin da ora, le diverse attività didattiche per la realizzazione del proprio piano di offerta formativa".

La replica

Chiamato in causa, il dirigente Vincenzo Cubelli, ha replicato alla Cisl scuola di Sondrio con un'intervista rilasciata al quotidano "La Provincia di Sondrio"  in cui ha rassicurato sul regolare avvio del prossimo anno scolastico: "Grazie alle risorse assegnate dall'Ufficio scolastico regionale è stato possibile autorizzare tutte le classi richieste dai presidi - ha evidenziato Cubelli - delle singole istituzioni scolastiche del territorio. In tal modo non solo è garantito il diritto allo studio di tutti, ma soprattutto ciò consentirà alle istituzioni scolastiche la creazione di ambienti di apprendimento positivi e favorevoli in cui a ciascun allievo e studente sarà possibile fruire delle migliori opportunitàdi istruzione e formazione".

"Sul fronte docenti - ha poi proseguito il dirigente - non vi sono preoccupazioni per l'avvio dell'anno scolastico 2023-2024: come l'anno scorso quando ai primi di settembre furono nominati quasi 600 docenti, anche per il prossimo anno tutte le cattedre saranno coperte nei modi previsti e soprattutto nei tempi previsti e utili per garantire un corretto e pienamente funzionale avvio del nuovo anno 2023-2024". 

Ancora i sindacati

Parole, quelle di Vincenzo Cubelli, che hanno portato il segretario provinciale della Cisl Scuola di Sondrio Elisa Ripamonti, a compiere ulteriori precisazioni sulla questione: A seguito dell’articolo apparso sul giornale “La Provincia di Sondrio” di mercoledì 31 maggio 2023 dal titolo - Cattedre scoperte, il dirigente rassicura “Completeremo tutto in tempo utile”- , dove il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale tranquillizza l’utenza e il personale scolastico circa un avvio “regolare”, del prossimo anno scolastico, con tutti gli insegnanti necessari al loro posto, è doveroso e opportuno, però - ha evidenziato la Ripamonti -, sottolineare che i 600 posti liberi non saranno tutti coperti dalle nomine che potrà effettuare il suo ufficio scolastico territoriale a fine agosto-primi giorni di settembre soprattutto a causa di mancanza di personale presente nelle graduatorie provinciali".

"Questa non è una sua responsabilità ma dovrebbe, quanto meno, essere un po’ preoccupato per la qualità del servizio che potrà essere erogato in queste condizioni. Inoltre, nella sua comunicazione non chiarisce, anzi glissa completamente, sul fatto che nell’organico di diritto pubblicato in data 8 maggio ’23 non figurano tante ore di insegnamento necessarie per garantire il diritto allo studio delle classi autorizzate e sono state create cattedre a 21/22/23/24 ore, cattedre non rispettose della normativa vigente (CCNL) e, in alcuni casi, le ore mancanti sono state conglobate nelle ore di potenziamento facendo, di fatto, diminuire l’organico di potenziamento alle scuole - ha proseguito il segretario provinciale della Cisl Scuola -. Su queste “criticità” l’ufficio scolastico territoriale non ha per nulla dato a noi organizzazioni sindacali nessuna informativa ne preventiva, né successiva. Solo con la pubblicazione sul sito Ust dell’organico di diritto siamo venuti a conoscenza delle ore di insegnamento mancanti e, nel primo incontro utile con il drigente Cubelli, incontro avvenuto in video conferenza il 10 maggio, abbiamo chiesto spiegazioni e chiarimenti".

"In quell’occasione, il referente competente dell’Ust ci ha comunicato che le ore di insegnamento non potevano figurare nell’organico di diritto pubblicato perché altrimenti si sarebbe superato il numero del contingente del personale assegnato dalla Direzione Scolastica Regionale e, pertanto, l’amministrazione ha ritenuto opportuno “nasconderle” momentaneamente per ripristinarle in organico di fatto - ha concluso Elisa Ripamonti -. Per completezza di informazione, è doveroso segnalare che in un primo momento la direzione scolastica regionale aveva assegnato alla nostra provincia 50 posti in più. Allora una domanda sorge spontanea: “Perché sono stati restituiti questi posti se, le classi autorizzate, richiedevano più ore di insegnamento”? Gli operatori della scuola, le famiglie e tutto il territorio di Sondrio, più che mai in questo particolare momento, hanno bisogno di risposte e soprattutto di trasparenza".

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