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Sabato, 20 Aprile 2024
Si va in scena

FestiValtellina: alla Piastra il teatro crea comunità e fa vivere il quartiere

La seconda edizione della manifestazione è in programma dal 21 al 26 giugno prossimi

Prenderà il via il 21 giugno FestiValtellina il festival di teatro popolare che per quasi una settimana animerà il quartiere La Piastra: l'evento è organizzato dall'associazione culturale Spartiacque e da Teatro incontro in collaborazione con Sol.co. Sondrio, il Comune di Sondrio e la presenza della compagnia "Atelier Teatro Milano". Quest'anno il festival vuole approfondire l'arte del racconto e della narrazione teatrale come dimostra l'evocativo sottotitolo "Il circolo dei cantastorie".

Il programma

Dal 21 al 23 giugno alle 17 nei giardini de La Nuova Piastra si terrà il laboratorio di narrazione teatrale "Favole di quartiere" animato dagli attori di "Atelier Teatro". Il 24 giugno alle 20,30 nello spazio di Adda Coworking verrà invece proiettato il film "Soleils" di Dani Kouyaté.

Proprio l'attore e regista originario del Burkina Faso sarà l'ospite d'onore della manifestazione e, se le tempistiche lo consentiranno, verrà ricevuto venerdì 24 giugno a palazzo Pretorio dal sindaco Marco Scaramellini e da una delegazione della giunta prima della seduta del consiglio comunale. Kouyate, figlio d'arte in una famiglia di cantastorie, ha frimato molte opere cinematografiche che si ispirano spesso a miti e leggende africano, mentre "Soleils" è un road movie, un viaggio iniziatico tra Africa ed Europa nel cuore proprio della cultura africana e dei suoi valori del vivere insieme.

E sarà proprio Dani Kouyaté a guidare sabato 25 giugno, dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17 ai giardini de La Nuova Piastra i laboratori di narrazione "L'arte di raccontare" e, dakke 20,30 alle 22, negli spazi di Adda Coworking i laboratori rivolti a educatori, insegnanti e operatori sociali e culturali "L'arte dell'ascolto". 

I laboratori "L'arte di raccontare" verranno replicati negli stessi orari anche sabato 26 giugno, giornata clou di FestiValtellina. Alle 18,30, infatti, i ragazzi di Teatro Incontro daranno vita a una performance, seguita poi alle 20,30 dallo spettacolo "Il naso", libero adattamento (da parte dell'attrice siciliana Loredana Siragusa, che ne ha curato i testi e la drammaturgia) del racconto di Gogol portato in scena dai partecipanti a "Cantiere teatro" un progetto nato l'anno scorso e che ha coinvolto molti insegnanti e adulti del quartiere. La serata si chiuderà, poi, alle 21,30 con le musiche e danze dell'Africa occidentale di Marco Patané, Francesco Barrea e Kurubakan, dal titolo "Djembappel & Lalla Aicha Traore".

Tutti gli eventi sono gratuiti, ma è necessaria un'iscrizione sulla piattaforma eventbrite (eventbrite-festivaltellina-il circolo dei cantastorie).

Raccontare e ascoltare

"Apprezzo molto il festival: - ha evidenziato Marcella Fratta, assessore alla cultura del Comune di Sondrio - raccontare e raccontarsi sono cose importanti che creano comunità. E' fondamentale, però, anche il focus sull'ascolto che fa sì che la comunità stessa venga rafforzata e si realizzi l'inclusione. Il teatro unisce, ci si mette in gioco e si è responsabili: FestiValtellina è un'iniziativa pregevole, che fa uscire la gente di casa e dimostra un fermento culturale che in altri quartieri della città non c'è".

"E' importante riproporre FestiValtellina - ha fatto eco Lucia Coradi di Sol.co. Sondrio - perchè l'anno scorso la prima edizione ha impattato molto sia per quanto riguarda il coinvolgimento dei giovani del quartiere sia per la partecipazione da altre zone della città. Il teatro è un'arte che stiamo "cavalcando" insieme al tema del verde ed entrambi si sono uniti nei pilastri che abbiamo inaugurato sabato. Più gli spazi sono vissuti, più c'è attenzione e quindi anche questi sono modi di riqualificare il quartiere".

"La missione - ha concluso Mira Andriolo, ideatrice di FestiValtellina - è quella di portare il teatro nei quartieri anche problematici e avvicinare la cultura a tutti per cambiare e trasfigurare le vite dove c'è sofferenza. Il teatro è un modo gentile di dialogare e stare in relazione con le persone. Siamo contenti di essere entrati e di aver "adottato" il quaertiere l'anno scorso. Se una città riesce a portare un'iniziativa di qualità all'interno di una periferia allora vuole dire che ha un alto senso civico ed è positivo riuscire ad affiancare un'eccellenza alle fragilità. Tutto questo anche grazie ad Atelier Milano e Carlo Boso, che ringrazio".  

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