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Venerdì, 29 Marzo 2024
Festa nerazzurra

L'esempio di capitan Zanetti: "Lavorate sempre per realizzare i vostri sogni"

Tutto esaurito al Teatro Sociale di Sondrio per l'incontro con la leggenda dell'Inter organizzato dalla categoria merceologica servizi di Confindustria Lecco e Sondrio

Il sogno di bambino di diventare calciatore, le prime delusioni e difficoltà da superare; una carriera costellata di successi, ma in cui anche le sconfitte, brucianti e difficili da digerire, sono state fondamentali e un ruolo di leader interpretato sempre con correttezza, umiltà e soprattutto con l'esempio, nelle parole, ma soprattutto nei comportamenti: Javier Zanetti, storico capitano dell'Inter si è letteralmente "messo a nudo" davanti a un'adorante platea di tifosi nerazzurri che hanno gremito il Teatro Sociale in occasione dell'incontro, organizzato dalla categoria merceologica servizi di Confindustria Lecco e Sondrio, "Javier Zanetti il racconto di una vita da capitano".

Gli inizi

Intervistato da Luca Genini, lo storico capitano nerazzurro ha ripercorso la sua carriera raccontando molti aneddoti e sottolineando come "le difficoltà sono fondamentali perchè se riesci a superarle e a rialzarti poi diventi più forte e per vincere bisogna innanzitutto saper perdere". Per Zanetti tutto questo è valso sin da bambino, quando è stato scartato dall'Independiente, squadra per cui tifava proprio sin dalla più tenera età, sapendo però poi rialzarsi e rientrare nel mondo del calcio grazie al Talleres ("All'epoca lavoravo con mio zio consegnando il latte dalle 4 alle 8 di mattina, poi andavo a scuola e infine mi allenavo, ma le energie non mancavano mai perchè mi piaceva tutto quello che facevo".) e poi anche nella sua esperienza in Italia all'Inter.

Proprio da due enormi delusioni, come lo scudetto perso il 5 maggio 2002 a Roma ("Una delusione enorme e una sofferenza enorme vedere i tifosi tristi") e l'eliminazione in semifinale di Champions League contro il Milan del 2003 ("Difficile da digerire, era un derby e fummo eliminati senza perdere") è nata nel capitano dell'Inter non solo la convinzione di rimanere in nerazzurro ("Dopo il 2002 le strade erano due: andare via o rimanere. Io ho sempre creduto che stavamo lavorando bene e credevo che sarebbe arrivato il nostro momento. Se riesci a rialzarti poi diventi molto più forte e poi per me l’Inter, così come per Moratti, è sempre stata una famiglia".), ma anche e soprattutto la base per costruire i grandi successi delle stagioni successive tra cui, soprattutto, proprio la Champions League conquistata il 22 maggio 2010: "Un momento unico - ha ricordato il capitano nerazzurro - una notte che rimarrà sempre dentro di noi e di tutti i tifosi dell’Inter. Una gioia che non avrà mai fine anche perché abbiamo scritto una pagina di storia importante di una società come l’Inter".

Un momento dell'intervista a Javier Zanetti

Leader con l'esempio

Nelle sconfitte e nelle vittorie Javier Zanetti ha sempre tenuto molto saldo il suo motto "Rimani sempre quello che sei" e soprattutto ha sempre interpretato il suo ruolo da capitano e "bandiera" nerazzurra con l'esempio e con valori ben chiari. Valori che poi ha voluto trasmettere all'intera platea di tifosi nerazzurri presenti al Teatro Sociale e soprattutto ai giovani che, come lui alcuni decenni fa, sognano ora di fare strada nel mondo del calcio: "Non smettere mai di sognare, fare le cose con passione, sapendo che niente è facile e senza sacrifici non si ottiene nulla. Non ci sono scorciatoie, serve la cultura del lavoro e bisogna dare valore alle cose semplici, che alla fine fanno la differenza e rendono felici -. questo il messaggio proprio di Zanetti.

Anche fuori dal campo

Una volta conclusa la carriera da calciatore, Zanetti ha intrapreso quella da dirigente ed è ora vice presidente dell'Inter. "Ho intrapreso un percorso di studi alla Bocconi di marketing, finanza e relazioni internazionali perchè non volevo che il mio ruolo fosse un regalo per quello che avevo fatto in campo" - ha precisato l'ex giocatore che, tra l'altro non ha mai interrotto il suo impegno nel sociale a favore dei bambini argentini che vivono in condizioni di difficoltà grazie alla Fondazione Pupi: "Ci rende felici - ha concluso Zanetti - far vedere ai bambini che si può sognare e avere un futuro migliore e ringrazio l’Italia che da sempre aiuta proprio questi bambini che vivono a 15 mila chilometri di distanza".

I doni

Javier Zanetti prima dell'incontro al Teatro Sociale ha ricevuto in dono un volume sul primo secolo di storia dell'Inter e ha poi autografato un libro realizzato dalla Mgm 2000 e che andrà ora all'asta per raccogliere fondi per la ricerca.

"Per me, che tra l’altro sono interista - ha evidenziato il presidente della categoria merceologica servizi Roberto Morganti - è un grande onore avere qui Zanetti che è testimone di grandi valori, di etica, professionalità e attenzione al sociale che così come sono stati utili nello spogliatoio, servono sicuramente oggi alle nostre aziende. Sondrio, poi, meritava assolutamente questo incontro con un uomo di grande spessore calcistico e umano qual è proprio Zanetti".

Zanetti autografa il libro della Mgm 2000

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