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Sondrio Festival, positivo il bilancio del primo weekend

Apprezzati i documentati in concorso e fuori concorso e le conversazioni con ospiti d'eccezione

E' andato in archivio con un bilancio assolutamente positivo il primo dei tre weekend dedicati, al Teatro Sociale, al Sondrio Festival, concorso internazionale di documentari in corso di svolgimento nel capoluogo.

I documentari in concorso

La seconda serata della manifestazione è stata dedicata a due documentari: con il primo dei due filmati, "Il clan delle marmotte", di Véronique, Anne e Erik Lapied, famiglia di documentaristi, il pubblico è stato idealmente trasportato in un vallone isolato delle Alpi, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, in Valle D'Aosta, a 2200 metri di quota, per conoscere la marmotta Mox appena nato e seguirlo nei suoi primi quattro anni di vita. Il letargo, la primavera che scioglie la neve, la fioritura, Mox guida gli spettatori alla scoperta della montagna e li rende partecipi della sua lotta per sopravvivere a lupi, volpi e aquile reali e della sua ambizione di diventare un maschio dominante. Alla fine ci riuscirà e potrà vivere con la sua compagna e i loro quattro cuccioli. Un racconto coinvolgente in cui le vicende di Mox si inseriscono nello scenario delle Alpi. Una conferma per i Lapied che già nel 2019, senza la figlia Véronique, avevano presentato in concorso un documentario girato sulle Alpi sul gipeto.

Anche Steffen e Alexandra Sailer sono una coppia, insieme hanno firmato "Le terre dell'estremo nord. Notte polare", ambientato nella Scandinavia del nord. Intervistati da Luca Calvi, i due registi hanno sottolineato con soddisfazione come le loro scoperte, ad esempio gli occhi blu scuro delle renne nella notte polare, abbiano addirittura preceduto i risultati degli studi dei ricercatori. Le condizioni sono estreme e obbligano piante e animali a cambiamenti radicali per sopravvivere: la macchina da presa segue l'orso, lo scoiattolo, la ghiandaia e le renne che si preparano al lungo inverno annunciato, a inizio ottobre, dalla grandine. Le forme di vita sembrano scomparire, le foreste ammutoliscono: è una stagione buia, fredda e ostile. Il sole scompare per sei mesi, le temperature scendono a meno venti gradi sotto zero e soffiano venti gelidi. Volpi, lepri e pernici diventano bianche per mimetizzarsi: sopravvive chi si accontenta del cibo che trova e chi si adatta. Il lento scorrere del tempo è messo a rischio dal cambiamento climatico: la pioggia è caduta anzitempo formando uno strato di ghiaccio sul terreno e le renne non trovano cibo. Dopo tante splendide immagini, la conclusione del documentario è un monito: il riscaldamento globale sta minacciando queste terre artiche.

L'apprezzamento per i documentari coinvolge anche quelli fuori concorso. Ieri pomeriggio è toccato a "La via incantata", introdotto dal regista Francesco Fei e da Tim Shaw, uno dei protagonisti, che hanno condiviso con il pubblico la fatica delle riprese in un ambiente montano, peraltro ampiamente ricompensata dalle splendide immagini mostrate in anteprima sul grande schermo del Teatro Sociale. Il 27 dicembre è prevista la messa in onda su Sky.

L'intervento

Tra i due documentari della seconda serata, è stato molto apprezzato l'intervento di Vincenzo Giovine, vice presidente e coordinatore della Commissione ambiente del Consiglio nazionale dei geologi. Invitato per rendere omaggio a un esimio cittadino lombardo, Antonio Stoppani, nato a Lecco nel 1824, considerato il fondatore della geologia, Giovine ha spiegato il ruolo del geologo: uno specialista della conoscenza della terra che sa cosa è successo e quello che accadrà. La geologia può fornire indicazioni sull'evoluzione dei fenomeni e oggi suggerisce di intervenire per tutelare le acque e il suolo. Alla domanda su quello che ciascuno di noi può fare ha risposto che serve buon senso, che il rispetto all'ambiente è dovuto e che i piccoli comportamenti, se proiettati su larga scala, possono determinare un cambiamento evidente. Non sprecare l'acqua, abbassare il riscaldamento e utilizzare i prodotti a chilometro zero sono azioni che hanno un'incidenza. In conclusione, il geologo ha evidenziato l'importanza di far arrivare questi messaggi ai giovani: Sondrio Festival è il contesto ideale nel quale divulgarli.

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Dopo le prime due serate di proiezioni, il pubblico ha visto cinque dei 14 documentari in concorso: venerdì e sabato prossimi ne saranno proposti altri quattro e i restanti cinque si vedranno nella terza e ultima settimana, venerdì 12 e sabato 13 novembre, prima del gran finale con la cerimonia di premiazione, prevista per domenica 14. A partire da quella data i documentari saranno disponibili per la visione in streaming in tutta Italia.

Il prossimo weekend

Il colibrì è il testimonial della seconda settimana di Sondrio Festival che si aprirà venerdì 5 novembre, sempre con inizio alle ore 20.30, con un ospite speciale, Raffaele Di Placido, biologo e divulgatore, conduttore televisivo su LaF, e con il Parco delle Orobie Valtellinesi a cui verrà consegnata la bandiera verde di Legambiente. A seguire due documentari in concorso. Sabato 6 per le conversazioni toccherà a Giuseppe Brindisi, volto del Tg4, giornalista e conduttore del programma "Zona bianca", prima della proiezione di due documentari in concorso. Ma il programma serale sarà anticipato, nel pomeriggio, dall'incontro con il cantautore Massimo Bubola, che presenterà il suo libro dal titolo "Ballata senza nome", nel centenario del milite ignoto, dalla proiezione di un documentario e da uno spettacolo teatrale con Clown Comizio, oltre ai laboratori ospitati nella tensostruttura. Sabato è prevista la presentazione del progetto "Le radici di un'identità", promosso dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio: alle ore 17 al Cinema Excelsior e in serata al Teatro Sociale. Domenica 7 novembre, per "Sondrio Festival Family" ancora laboratori dalle 15 alle 19, un documentario e Clown Comizio al Teatro Sociale dalle 16 alle 18.

Come assistere

Per assistere alle proiezioni al Teatro Sociale è necessario prenotarsi on line fino a due ore prima dell'inizio, e fino ad esaurimento dei posti disponibili, accedendo al sito internet www.sondriofestival.it oppure telefonare allo 0342 526260. In alternativa è possibile presentarsi all'ingresso almeno mezz'ora prima dell'inizio del programma. Per accedere viene richiesto il green pass ed è obbligatorio indossare la mascherina per l'intera serata.

Sondrio Festival è promosso da Assomidop, che riunisce il Comune di Sondrio, il Bim, il Cai, il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco delle Orobie Valtellinesi, e sostenuto dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Sondrio, dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio e dalla Fondazione Pro Valtellina Onlus. Gli sponsor sono Iperal, A2A, Pezzini, Banca Popolare di Sondrio e Creval-Crédit Agricole.

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