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Giovedì, 25 Aprile 2024
La Pompei delle Alpi / Piuro

Piuro, dagli scavi emergono nuove scoperte archeologiche

E' accaduto durante la messa in sicurezza dell'area conosciuta come "Cantina del Piocc"

È notizia di poche ore fa che durante gli scavi di messa in sicurezza dell’area conosciuta ai più come “Cantina del Piocc”, stanno emergendo nuovi elementi di assoluto interesse.

Il cantiere inserito nel progetto Interreg ​ Italia-Svizzera AMALPI18 si stava occupando della realizzazione di terrazzamenti per la messa in sicurezza dell’area quando, con evidente sorpresa, sono emersi elementi architettonici di assoluto interesse. Una colonna in pietra finemente decorata oltre a elementi in arenaria scolpita di cui uno rappresentante un volto femminile, rassomigliante ai volti della sala delle cariatidi di Palazzo Vertemate.

Una parte della colonna scoperta durante gli scavi

L’area è sottoposta a constante monitoraggio da parte della Soprintendenza in collaborazione con l'università di Verona, per la quale sul campo è presente il Dottor Mattia Cantatore, collaboratore del Professor Fabio Saggioro, coordinatore della ricerche al Mot al Castel, area interessata negli ultimi scavi che ha rivelato essere il fulcro di Piuro sin dai tempi dei romani grazie ai ritrovamenti di sepolture databili verso la fine del IV secolo. Nelle prossime ore il professore si recherà sul posto insieme al funzionario della soprintendenza archeologica Dottor Stefano Rossi.

"Questa prima opera di messa in sicurezza dell'area di scavo e delimitazione delle strutture sepolte - dichiara Mattia Cantatore dell’Università di Verona - si sta rivelando particolarmente proficua, non solo per il rinvenimento di pezzi di indubbio valore estetico, ma anche perché sta consentendo di aprire una finestra sugli edifici presenti nel 1618 e sulle loro caratteristiche In particolare se si dovesse confermare che gli elementi rinvenuti facessero parte della cosiddetta “Canatina del Piocc”, il fabbrico sarebbe di maggior pregio di quanto preventivato".

Volto femminile in arenaria

"Questi nuovi ritrovamenti confermano l’assoluta eccezionalità del contesto archeologico di Piuro nel panorama alpino - sottolinea Stefano Rossi -: diventa ora sempre più urgente trovare le risorse per valorizzare questo importante patrimonio e renderlo fruibile al pubblico con una modalità che sappia dare forma alle tante storie riportate alla luce da oltre sessant’anni di ricerche".

Questi elementi appena ritrovati, risalgono evidentemente ad un edificio risalente al periodo rinascimentale, a cavallo quindi tra il XVI e in XVII secolo. Grande soddisfazione per questi ritrovamenti viene espressa dal Comune e dall'associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro che sono alla costante ricerca di nuovi fondi per proseguire l'attività di scavo e valorizzazione e conservazione del patrimonio archeologico di Piuro.

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