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Giovedì, 25 Aprile 2024
Eventi Morbegno

BEATgoeson, un lungo viaggio tra rock e dintorni

Sei bands sul palco, una conduzione “radiofonica” ricreata in sala, brani che hanno fatto la storia dagli anni Cinquanta ad oggi e uno sguardo sul futuro della musica. Grande successo per l’evento di ForteMente con èValtellina, Artesuono e Ferriere Arte

Un viaggio tra rock e dintorni del tutto particolare, quello andato in scena con successo sabato 3 dicembre all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno con BEATgoeson. Usiamo termini teatrali perché l’evento organizzato dall’associazione culturale ForteMente in collaborazione con èValtellina, Artesuono e Ferriere Arte nell’ambito di Morbegno Cultura e con il patrocinio del Comune è stato costruito come uno spettacolo che ha coinvolto sei bands in un itinerario musicale dagli anni Cinquanta ad oggi, condotto da Stefano Maestri e Paolo Redaelli come una trasmissione ricreata in sala da BEATradio, sintonizzata “sulla frequenza del battito della vostra anima”.

Battito, Beat in inglese appunto, come movimento vitale, ma anche ritmo perché è stato il “beat” il denominatore comune della serata. Dalla letteratura beat di Jack Kerouac, ben rappresentata in sala dalle installazioni artistiche di Mario Mariani (sedia beat, quadro interattivo con la musica, armonica proveniente dal tour del 1968 con Gian Pieretti) nel centenario della nascita dello scrittore. 

Un onda che genera poi il Beat dei Sessanta, ben interpretato da The Scratchs (Dado Toccalli, presidente di ForteMente alla batteria... dal 1965, Raffaella Natale voce, Bruno Fanoni, chitarra, Mauro Fognini basso): “You Really Got Me” dei Kinks, “These Boots are Made For Walking” di Nancy Sinatra, gli Stones di “Honky Tonk Women” ma anche “Ragazzo di Strada” dei Corvi con Ivan Pensa alla voce. 

Poi il testimone è passato a gli ultimi Beatles (“Helter Skelter”), Jimi Hendrix e Bob Dylan (insieme in “All Along the Watchtower”) proposti dai Tirlindana (Andrea Solinas voce, Paolo Carnevali chitarra, Francesco Farsoni batteria, Marco Olivieri basso) con Doriano Maccasini special guest alla chitarra e voce da specialista hendrixiano. 

Il set acustico degli Zoo Trio (Bruna Mazzucchi voce, Michele Rusmini chitarra, Silvia Haenen fisa) è partito dal folk di Mary Hopkin(“Those Were The Days”, prodotta dai Beatles) per toccare il tango di Grace Jones e Astor Piazzolla, il David Bowie di “The Man Who Sold The World” e perfino i Kiss di “I Was Made for Loving You”. 

E via via, sullo sfondo dei colorati cubi beat allestiti da Simona Cao (alla guida dell’affiatato team organizzativo con Giovanna Moltoni) ecco i gli anni Sessanta e Settanta dei Leaders (Daniele Donadelli voce e chitarra, Serena Calcagnile tastiere, Giancarlo Donadelli basso, Gabriele Tonelli chitarra, Alfredo Buzzetti voce e chitarra. Daniele Mordazzi batteria) con i Santana di Evil Ways, il Van Morrison di “Brown Eyed Girl” il Lou Reed di “Walk On The Wild Side” e il classico blues “Before You Accuse Me”. Poi un’altra spinta avanti con l’infuocato set ancora dei Tirlindana, in rapida sequenza il Lucio Battisti di “Insieme a te sto bene”, gli Whoacrobatici di “Won’t Get Fooled Again”, i Nomadi di “Tutto a posto”, “Absolute Beginners” di David Bowie e “Fuckin’Up” di Neil Young, arricchite dalle voci di Raffaella Natale e Bruna Mazzucchi, dalle chitarre di Maccasini e Nico Colli. Sono stati i Velvet Romance (Gianni Rovedatti voce e chitarra, Paolo Di Bernardo tastiere, Fabio Fanoni basso ed Ermanno Perlot batteria)  portare la musica dagi Ottanta fino al Duemila con “Don’t change” degli INXS, “Polly” dei Nirvana e “Il mondo nuovo” di Neffa .

Le voci fuori campo hanno fatto da guida a BEATgoeson, con notizie e curiosità relative alle canzoni proposte sul palco, “cucendo” così i numerosi cambi palco che hanno visto avvicendarsi più di trenta musicisti di ieri, oggi e domani. Il futuro è rappresentato dai giovani Exema (Matteo Comparolo voce e trombone, Marco Manzocchi basso e clarinetto basso, Alessandro Feruda tastiere, Stefano Maffezzioni batteria, Filippo Ambrosini chitarra) che hanno chiuso con una personale rivisitazione della “Sinfonia del Nuovo Mondo” di Dvorak unendo classica, progmetal e cantato rap utilizzando anche strumenti insoliti in un contesto rock come  trombone e clarinetto basso.

Alla fine, tutti insieme sul palco per il gran finale con “People Have the Power” di Patti Smith che ha unito musicisti e pubblico nel segno del “potere che ha la gente”. E del potere della musica, dagli anni Cinquanta ad oggi.

BEATgoeson è stato realizzato grazie al sostegno di Arturo Locatelli falegnameria, sempre in prima linea per la musica, Consorzio BIM Adda (con Fortemente dal 2011), Frate Professional, Ambrosini Automobili, Allianz Assicurazioni di Antonello Scherini e Banca Popolare di Sondrio.

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