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Gioia iridata

Anche Sondrio gioisce per l'Argentina campione del mondo

I calciatori sudamericani del Sondrio non sono venuti meno ai loro riti e scaramanzie e alla fine hanno potuto esultare per la vittoria di Messi e compagni

Hanno esultato ai gol di Messi e Di Maria nel primo tempo; hanno sofferto, forse più del previsto non tanto alla vigilia, ma quando la loro Argentina si è trovata in vantaggio per 2-0 e in totale controllo della partita ed è stata poi rimontata dalla Francia nel giro di pochi minuti; ci hanno creduto ancora al 3-2 di Messi ai supplementari, ma poi l'urlo di gioia è stato ricacciato in gola dal rigore del 3-3 trasformato da Mbappé; hanno tremato quando Kolo Muani si è presentato solo davanti alla porta argentina al 123', ma è stato ipnotizzato da Martinez.

Un'autentica altalena di emozioni quella vissuta ieri pomeriggio dai giocatori argentini della Nuova Sondrio in occasione della finale dei mondiali tra Argentina e Francia: ognuno al proprio posto (letteralmente, visti i riti e le scaramanzie che hanno accompagnato tutte le gare dell'Albiceleste nella rassegna iridata) ognuno con la maglietta portafortuna, ognuno con la voglia matta che il sogno si realizzasse. E quando questo sogno, l'Argentina campione del mondo, è diventato finalmente realtà, la gioia e l'entusiasmo non hanno avuto freni ed è iniziata la festa.

Una festa innanzitutto in famiglia per Nahuel Pietrantonio e Nico Rodriguez, che hanno assistito alla finale insieme alle loro mogli: "È stata una partita sofferta, incredibile. Alla fine del primo tempo sembrava finita, poi loro hanno ribaltato tutto. Così come al supplementare - ha raccontato Pietrantonio -. Ma è il bello del calcio. Quando si soffre molto, si festeggia molto. Questa finale ha dimostrato che il calcio unisce, che dietro la bandiera dell’Argentina siamo tutti insieme, non ci sono divisioni politiche, né di altro tipo".

Come sempre, invece, prima di gioire e festeggiare insieme ai compagni della Nuova Sondrio, Guillermo Busto ha assistito alla gara da solo, sempre per scaramanzia, e anche questa volta ha funzionato: "Il calcio è stato giusto. Messi meritava questo titolo, tutta l’Argentina se lo meritava - ha spiegato quasi in estasi il trequartista biancazzurro -. Siamo campioni del mondo: il popolo è felice, il calcio è felice".

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