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Economia

Nessuna ditta valtellinese nella ristrutturazione della Camera di Commercio di Sondrio, la rabbia di Confartigianato

Gli artigiani: «Più volte abbiamo chiesto un appalto con modalità che non penalizzassero le imprese locali. Rammarico per la scarsa attenzione e sensibilità con cui è stata affrontata la questione»

Nei giorni scorsi è stato reso noto l’esito della Gara d’appalto per i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione della sede della Camera di Commercio di Sondrio, celebre costruzione d'impronta razionalista progettata dall'architetto e artista Ico Parisi insieme ai colleghi Fulvio Cappelletti e Silvio Longhi nel 1952 e realizzata quattro anni dopo.

Ha destato non poche reazioni da parte di molte imprese locali, tra cui diversi dirigenti di Confartigianato Imprese Sondrio, l'esito di tale gara.

«L’associazione in più occasioni aveva chiesto sia in seno agli Organi camerali con i propri rappresentanti, sia con puntuali missive di affrontare tale appalto con modalità che non penalizzassero le imprese locali; lo stesso ente avrebbe potuto creare ad esempio una Commissione ad hoc per approfondire tale questione e le richieste avanzate ma ciò non è accaduto» si legge in una nota stampa di Confartigianato Imprese Sondrio. 

«La verifica e il doveroso approfondimento di natura tecnico/legale richiesto a più riprese era finalizzata a verificare proprio la possibilità di individuare una procedura e/o l’individuazione di criteri che assicurassero la regolare e corretta esecuzione dei lavori dal punto di vista normativo ma che al contempo non penalizzasse le imprese locali» continuano gli artigiani. 

Appalti a Km zero

«L’amarezza di Confartigianato Imprese Sondrio è legata alla battaglia condotta da anni circa la necessità di disciplinare un sistema che assicuri gli Appalti a km zero e la filiera corta; in questo caso si aggiunga una questione di “opportunità” considerato che l’ente camerale – per il mantenimento della quale ci si è spesi molto - spesso viene identificato come la “casa delle imprese” e si regge grazie al pagamento del diritto camerale proprio da parte delle imprese locali» sottolineano con disappunto da largo dell'Artigianato a Sondrio. 

Anche il comune di Sondrio è coinvolto nella questione, ma solo in termini marginali. «L’associazione ha chiesto il rigoroso e massimo rispetto della normativa legata agli appalti pubblici e non ha mai manifestato un interesse diretto ma si è limitata a proporre che il Committente, ovvero la stessa Camera di Commercio, si facesse parte attiva nel senso sopra indicato ma ciò non risulta sia avvenuto. Il Comune di Sondrio e i propri uffici si sono attenuti alle indicazioni del Committente avendo svolto un mero ruolo tecnico nella stesura del bando di Gara». 

Infine l'affondo contro una scelta giudicata poco rispettosa nei confronti delle aziende del territorio. «Confartigianato Imprese Sondrio ha sempre creduto nella necessità di difendere le imprese locali sia per la professionalità che sanno esprimere sia per una difesa dei posti di lavoro. L’esito dell’Appalto ha sorpreso non poco e non certo positivamente diverse imprese locali e in tutti resta il rammarico per la scarsa attenzione e sensibilità con cui è stata affrontata questa importante questione. Vale la pena inoltre sottolineare che il finanziamento di tale opera avviene con risorse del territorio e suona quindi come doppiamente grave che le richieste e le proposte dell’associazione siano rimaste lettera morta». 

«Non vi è naturalmente nessuna critica e nessun pregiudizio verso le imprese vincitrici ma appare evidente che a questo punto le aspettative e l’attenzione d’ora in avanti sarà concentrata sulla corretta esecuzione delle opere e l’auspicio è che almeno in questa fase il Committente operi con la massima attenzione» hanno concluso quelli di Confartigianato Imprese Sondrio.

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