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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Olivi sulla Costiera dei Cech: nel futuro gare di potatura e degustazione di olio valtellinese

Borromini: "L'interesse degli agricoltori per l'olivo non può che farci piacere: questa pianta è la più adatta per il recupero dei terrazzamenti abbandonati"

«Per far crescere ancora di più l’interesse nei confronti dell’olivo, per coinvolgere chi già lo coltiva e chi vorrebbe farlo, ma anche tutti i cittadini, organizzeremo una gara di potatura e delle degustazioni di olio prodotto in Valtellina, una vera e propria festa dell’olivo valtellinese, una pianta che, del resto, era molto diffusa da noi anticamente». Questa l’idea che il presidente della Comunità Montana di Morbegno Christian Borromini lancia per la primavera del 2018. Non sarà la sola iniziativa dedicata a questa pianta che, negli ultimi anni, ha abbellito i terrazzi abbandonati lasciati alle erbe infestanti.

Ieri mattina, alla Valletta, alla lezione di potatura promossa dal Comune di Traona in collaborazione con la Comunità Montana di Morbegno e la Fondazione Fojanini, una settantina di partecipanti ha seguito la dimostrazione del tecnico Ivano Fojanini specifica per il nostro territorio. Da noi la potatura dell’olivo, infatti, a differenza di quanto avviene in altre zone d’Italia, deve essere effettuata a mano. Il sindaco Dino Della Matera e gli stessi partecipanti hanno evidenziato l’opportunità di un servizio di assistenza tecnica continuativo per l’olivo, di un calendario di incontri di formazione e della vendita a prezzo agevolato delle piantine da parte dell’ente comprensoriale, come già avviene per la vite. Sollecitazioni che il presidente Christian Borromini ha immediatamente recepito: «L’interesse degli agricoltori per l’olivo non può che farci piacere - spiega -: questa pianta, per il relativo impegno che richiede, è la più adatta per il recupero dei terrazzamenti abbandonati. Come Comunità Montana siamo pronti a promuovere iniziative per incentivare la coltivazione dell’olivo in collaborazione con la Fondazione Fojanini».

Per il centro di ricerca sondriese si tratta di una sfida vinta dopo che, nel 1998, l’allestimento di un campo sperimentale alla Sassella, alle porte del capoluogo, era stato molto criticato. L’obiettivo, allora e oggi, è quello di promuovere la coltura dell’olivo nell’ottica della conservazione e manutenzione dei terrazzamenti: «In montagna non è importante quello che si produce ma produrre - sottolinea Murada -, perché la presenza dell’uomo garantisce gli interventi indispensabili per la conservazione del territorio. Ne beneficiano il paesaggio e la stabilità dei versanti con terrazzi coltivati e muretti curati». Un discorso valido per molte zone della provincia di Sondrio e, in particolare, in bassa valle dove l’olivo trova un clima molto favorevole, oltre che persone interessate

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