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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Grandi derivazioni idroelettriche: altri 12 milioni di euro per i territori lombardi

Saranno disponibili nel 2023 grazie all'aggiornamento della componente fissa del canone dovuto per l'anno 2022 in applicazione della Legge regionale 8 aprile 2020.

Altri 12 milioni di euro saranno disponibili nel 2023 in aggiunta a quanto sarà trasferito nel 2022 per i territori dove sono presenti le grandi derivazioni idroelettriche: così l'assessore a enti locali, montagna e piccoli Comuni di Regione Lombardia, Massimo Sertori, annuncia l'approvazione, in Giunta, su sua proposta, dell'aggiornamento della componente fissa del canone dovuto dalle grandi derivazioni idroelettriche per l'anno 2022 in applicazione dell'articolo 20, comma 2 della Legge regionale 8 aprile 2020.

I canoni da corrispondere per l'anno 2022 nelle due rate semestrali (entro giugno ed entro dicembre) da parte dei soggetti esercenti le grandi derivazioni idroelettriche saranno quindi richiesti in ragione del nuovo valore aggiornato per effetto della presente deliberazione.

Autonomia idroelettrica

"L'autonomia idroelettrica fortemente voluta da Regione Lombardia e che ha superato anche le prove dei ricorsi degli operatori e dell'impugnativa del Governo - afferma l'assessore Sertori - si sta traducendo, atto dopo atto, in risorse di cui beneficiano concretamente, per il tramite di Regione Lombardia, i territori che ospitano le grandi derivazioni idroelettriche. Grazie alla legge regionale 5/2020 che Regione Lombardia ha adottato in recepimento delle disposizioni nazionali contenute nel d.lgs 79/1999 e introdotte dal D.L. 135/2020 (la c.d. legge di "regionalizzazione delle concessioni"), il canone dovuto dagli operatori idroelettrica è ora legato all'andamento dell'indice Istat del prezzo industriale di vendita dell'energia elettrica".

Importi più alti

"Quindi - prosegue l'assessore Sertori - maggiore è il prezzo dell'energia, maggiore è la remunerazione degli operatori che gestiscono grandi derivazioni idroelettriche e maggiore è l'importo che devono versare alla Regione in favore dei territori che ospitano queste infrastrutture".

Nel corso del 2021 il prezzo dell'energia elettrica è aumentato considerevolmente per le note vicende internazionali e conseguentemente l'indice Istat medio del 2021 si è incrementato del 31,8% rispetto al valore medio dell'anno precedente: ciò comporterà un versamento di maggiori canoni alla regione nel corso del 2022 per oltre 12 milioni. Tali risorse saranno poi trasferite pressoché integralmente ai territori interessati nel 2023.

"L'applicazione di questo provvedimento - conclude l'assessore regionale Sertori - produce solo un primo effetto positivo della legge regionale varata nel 2020. A seguito dei rinnovi delle prime concessioni idroelettriche,  seguiranno ulteriori ricadute positive per i territori interessati sia per quanto riguarda l'aspetto economico, sia per gli investimenti sugli impianti, nonché le compensazioni territoriali e ambientali".

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