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Giovedì, 25 Aprile 2024
Segnali contrastanti

Dal 2019 in provincia di Sondrio hanno chiuso 571 imprese

Poco meno della metà sono attività artigiane. In crescita, invece, l'export

Segnali contrastanti quelli relativi all'economia lombarda e, in particolare, della provincia di Sondrio: se, infatti, da un lato cresce l'export, dall'altro rallenta la ripresa e diminuisce il numero di imprese attive. Questo il quadro tracciato questa mattina da CNA Lombardia nel Primo Focus sull'andamento dell'economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.

Il Pil

Dalla ricerca emerge come il PIL della Lombardia nel 2022 dovrebbe attestarsi al +4,4%, con un sensibile rallentamento rispetto all’anno precedente: tuttavia, la regione nello stesso anno fa registrare una crescita del PIL del +3,9% rispetto al 2019, superando ampiamente il livello precovid. Anche sul fronte consumi nel 2022 la Lombardia è stata protagonista di un’importante progressione (+5,1%), comunque non sufficiente per recuperare quanto perso durante la fase acuta della pandemia (-0,5% rispetto al 2019). Si tratta, tuttavia, di un dato migliore della tendenza nazionale (-1,5%). Da segnalare anche la positiva evoluzione degli investimenti, che si è consolidata nel corso del 2022: infatti, il valore reale degli investimenti è aumentato del +10,8% rispetto al 2021, mentre dal confronto con il 2019 si evince un incremento di quasi 19 punti percentuali.

“Restiamo tenacemente sul sentiero della crescita. I dati che abbiamo raccolto fotografano naturalmente su molti fattori una contrazione rispetto al 2019, ma si tratta di un elemento legato all’esplosione della pandemia e al suo perdurare per un biennio - afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -. Il dato rilevante è che la tendenza “anno su anno”, tra il 2021 e il 2022, è ormai positiva per numerosi indicatori, tra cui i consumi e le imprese attive. Bisogna guardare con grande fiducia alle voci che risultano già positive anche rispetto alla fase pre-pandemica, come investimenti ed export. Segnali di un ripreso slancio vitale della nostra economia".

Le imprese

Maggiore preoccupazione destano, invece, i dati relativi alle imprese attive in provincia di Sondrio: nel territorio di Valtellina e Valchiavenna, infatti, il saldo tra dicembre 2019 e dicembre 2022 fa segnare un -4,2%, seconda percentuale peggiore in Lombardia dopo quella della provincia di Mantova che si traduce in 571 imprese e attività che hanno cessato la loro attività. Di queste, 214 sono attività artigiane (-5% rispetto a quelle attive a dicembre 2019).

In ogni caso, nel 2022 questo trend sembra essersi in parte invertito, visto che l'anno scorso a fronte di 647 cessazioni, sono state 667 le nuove attività iscritte al registro delle imprese. “Una voce preoccupante è sicuramente quella della mortalità di imprese artigiane verificatasi dal 2019 alla fine del 2022 - commenta ancora Bozzini -. La pandemia e le speculazioni sui costi energetici e delle materie prime hanno inciso molto. Continuiamo a pensare che occorra agire in fretta e che la prossima giunta regionale abbia il dovere di mettere tra le vere priorità l’accesso al credito e i costi energetici. Per questo le elezioni regionali devono costituire un appuntamento democratico capace di rilanciare prontamente il confronto. Come CNA Lombardia, in queste settimane abbiamo consegnato ai tre candidati presidenti il quadro delle nostre priorità: efficienza energetica e costo delle materie prime, accesso al credito, infrastrutture materiali ed immateriali, formazione professionale e soprattutto una risposta ad un bisogno di autonomia differenziata che potrebbe aiutare sia in termini di budget disponibile per le politiche regionali sia in termini di efficienza amministrativa".

L'export 

Infine, segnali positivi arrivano dall'export, che in provincia di Sondrio è cresciuto del 33% tra la fine del 2019 e la fine del 2022.

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