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Più risorse e sicurezza

Concessioni idroelettiche: "Al territorio servono le gare per il loro rinnovo"

Se ne parlerà giovedì 8 giugno in un convegno organizzato dal circolo culturale Oltre i muri in cui verrà illustrato l'esempio virtuoso di Bolzano

Un convegno per riportare al centro dell'attenzione un tema importante, ma sul quale c'è troppo silenzio, e il racconto di un esempio virtuoso affinché anche in provincia di Sondrio si intraprenda la strada giusta, e cioè quella dell'indizione delle gare per il rinnovo delle concessioni idroelettriche. Con questi obiettivi è stato organizzato per giovedì 8 giugno alle 20,45 alla sala Besta della Banca Popolare di Sondrio l'incontro pubblico "Il rinnovo delle concessioni idroelettriche. Utilizzo sostenibile della risorsa idrica, occasione di un nuovo sviluppo", promosso dal circolo culturale Oltre i Muri.

A moderare il convegno il presidente del circolo culturale stesso Angelo Costanzo, mentre interverranno Giovanni Curti (gruppo idroelettrico-comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina e Valchiavenna), Renato Cardettini (portavoce del medesimo comitato) e Paolo Pinamonti, espero della normativa e di costruzione e gestione di impianti energetici a fonti rinnovabili, in particolare idroelettrici e direttore tecnico di Eisackwerk di Bolzano.

La locandina del convegno-2

Esempio virtuoso

Ed è proprio dalla provincia autonoma di Bolzano che possono arrivare gli spunti giusti per il necessario cambio di passo sulla questione del rinnovo delle concessioni idroeletriche: "Tra il 2007 e il 2010, visto anche lo Statuto speciale di cui gode - ha sottolineato Giovanni Curti - a Bolzano sono state messe a gara 16 concessioni, 14 andate alla società pubblica della Provincia e due a Eisackwerk: tutto ciò ha portato al rinnovamento degli impianti, più risorse agli enti locali e investimenti sul territorio che invece mancano in provincia di Sondrio. Più risorse anche qui vorrebbe dire più manutenzione e quindi più produzione, più attenzione al territorio e più sicurezza".

In Valtellina e Valchiavenna, invece, lo sfruttamento della risorsa idrica si è sempre più intensificato, ma non sono cresciuti di pari passo i benefici per il territorio: "Negli ultimi 30 anni - ha spiegato infatti Renato Cardettini - la situazione in provincia di Sondrio è peggiorata: la montagna è spremuta come un limone e in cambio riceviamo un piatto di lenticchie sempre più povero. Basti pensare che proprio alcuni decenni fa erano 1.500 i lavoratori nel comparto, ora sono 300 con un risparmio per i produttori di 50 milioni di euro che è poi quello che riceviamo in compensazione per lo sfruttamento della risorsa idrica. Tutto questo è una presa in giro".

Le responsabilità

Una situazione, questa, la cui responsabilità ricade (anche) secondo i relatori del convegno, sulla classe politica locale: "Tutto questo accade - ha proseguito Cardettini - nell’assoluta assenza della politica locale che non ha fatto il proprio ruolo delegando tutta la gestione della partita alla Regione". 

"Non vogliamo fare polemica - ha fatto eco Angelo Costanzo –, ma dispiace che l'assessore Massimo Sertori abbia declinato l'invito a partecipare al convegno. Di fronte alle spinte a livello nazionale che non vogliono andare a gara, anche per lui potrebbe essere d’aiuto una spinta che viene dal territorio in direzione diversa".

"Quello del rinnovo delle concessioni idroelettriche - ha poi precisato lo stesso Costanzo - è un tema molto sentito e la percezione della gente è quella di un depauperamento ambientale e di un ritorno di risorse minimo sul territorio rispetto al business dei grandi produttori idroelettrici. L’auspicio è che finalmente si arrivi a un rinnovo delle concessioni attraverso una messa a gara e con il mercato come vero regolatore senza più piegarsi alle logiche delle lobby e agli interessi politici".

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